Avellino, il sindaco Gianluca Festa si dimette

Avellino - Gianluca Festa

Dopo le inchieste che hanno investito il Comune di Avellino, Gianluca Festa lancia l’incarico di sindaco. Lo comunica in una nota l’avvocato Luigi Petrillo:

«Il difensore del Sindaco della Città di Avellino, il Dott. Gianluca Festa, comunica di aver condiviso con il suo assistito l’opportunità di rinunciare al riesame proposto avverso il decreto di sequestro emesso dal S. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, il Dott. V. Toscano, e alla successiva convalida disposta dal medesimo Ufficio, nell’ambito del procedimento penale indicato in oggetto. Avendo ottenuto l’effetto desiderato della visione degli atti a sostegno del sequestro, si è reputato inutile proseguire con il ricorso, anche considerando che non si è mai dubitato della legittimità dell’operato investigativo della Procura, come più volte dichiarato sia dal Sindaco che dal suo difensore, i quali ora rimangono in attesa degli avvisi relativi alle operazioni tecniche di copia dei dati informatici estratti dai telefoni e dagli elaboratori elettronici caduti in sequestro, di cui auspicano la restituzione.

Il difensore del Dott. Gianluca Festa comunica inoltre di aver condiviso con il suo assistito l’opportunità di rassegnare le dimissioni da Sindaco della Città di Avellino, all’indomani della pubblicazione sulla stampa locale di ulteriori, gravissime ed infondate indiscrezioni sullo stato e gli approdi delle indagini. Nel contesto dato, si ritiene infatti necessario assumere ogni più opportuna iniziativa volta a consentire il celere compimento delle investigazioni, rimuovendo anche il solo sospetto che la permanenza nella carica possa pregiudicarle, e auspicando di porle al riparo da condizionamenti e strumentalizzazioni di sorta, politici e mediatici. Il Dott. Gianluca Festa, reso edotto delle contestazioni a suo carico come desumibili dagli atti depositati al Tribunale del Riesame, ha conferito espresso mandato al suo difensore di rappresentare al Magistrato del Pubblico Ministero la sua incondizionata disponibilità ad essere ascoltato quanto prima dagli inquirenti, onde chiarire esaustivamente la sua posizione».

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