È stato presentato questa mattina a Palazzo Caracciolo il Centro di Giustizia riparativa denominato “Il Lampione della Cantonata” che avrà sede presso la ex Caserma Litto al Corso Vittorio Emanuele di Avellino. All’incontro ha partecipato Agnese Moro, figlia del presidente della Dc Aldo Moro ucciso dalla Brigate Rosse nel 1978. Con la sua testimonianza, ha illustrato l’importanza di uno strumento che mira ad aprire nuove dimensioni di dialogo e lettura della dimensione penale:
“Nella mente di chi ha subito un torto così grave, le persone che l’hanno compiuto sono dei mostri e negli anni questa realtà diventa sempre più spaventosa. Nel viso dell’altro incontri qualcosa di concreto e reale, ti accorgi che sono persone come te, e che il tempo è passato. Nell’incontro ti specchi nel volto dell’altro e capisci che qualcosa è cambiato, ti rendi conto che di fronte a te ci sono persone profondamente umane, anche se è mostruoso quello che hanno fatto anni prima”.
Tra le finalità del Centro figura la promozione di interventi per la gestione dei conflitti ed un servizio di aiuto alle vittime, con l’intento di favorire interventi tesi a ristabilire la sicurezza ed il legame sociale, riducendo il livello di conflittualità e violenza presenti nel contesto locale. Il Centro ha come compiti l’attivazione di interventi di giustizia ristorativa e, in particolare, la possibilità per gli utenti di usufruire della mediazione vittima-autore di reato. Avvia, inoltre, forme di giustizia riparativa e di mediazione penale nell’ambito nei percorsi trattamentali predisposti per soggetti in regime di una misura alternativa alla detenzione o probativa, ponendo al centro la vittima e le sue prerogative di tutela e di protezione da ogni rischio.