Avellino-Rocchetta, Mitrione non si arrende: “Perchè eliminarla?”

“Ultimamente parlando dalla Val di Susa anche dalle nostre parti ci si è accorti di quel poco che resta del sistema ferroviario in provincia di Avellino. Un patrimonio ferroviario che rischia di essere cancellato dalla geografia ferroviaria italiana”. E’ quanto evidenzia Pietro Mitrione dell’associazione In Loco Motivi.
“La nostra città è l’unica città capoluogo della Campania a non avere più un collegamento ferroviario con Napoli, una intera tratta ferroviaria, la storica Avellino-Rocchetta, che interessa tutta l’area del “cratere” del sisma dell’80 è stata “sospesa”, un termine che in pratica corrisponde al preludio della sua soppressione, Ariano irpino, la seconda città dell’Irpinia, ha visto diventare la sua stazione ferroviaria una struttura fantasma dove i treni non fermano più e quelli pendolari sostituiti con bus sostitutivi. Una situazione, quella ferroviaria dell’ Irpinia, che meriterebbe una attenzione particolare e che invece vede la nostra classe politica locale subire le scelte napolicentriste di un assessore regionale ai trasporti, Sergio Vetrella, che provocatoriamente continua con la politica dei tagli lineari, voluta dal suo presidente Caldoro. Come al solito scatta la regola del “debole con i forti e forte con i deboli” salvo trovare qualche paladino del territorio che si gloria di leggere della presunta risoluzione di qualche problematicità locale con quanto scritto da qualche sodale cicisbeo con la vecchia logica del “grazie all’interessamento” dell’onorevole tal dei tali, ignorando la lotta degli abitanti di quella parte dell’Irpinia per la difesa degli ospedali in Alta Irpinia.
La domanda che ci si pone è “perché eliminare la ferrovia Avellino-Rocchetta?”. Perché non si può sfruttarla per scopi turistici e garantire un futuro migliore a quelle zone che attraversa? Quali interessi ci sono? Che fine ha fatto il grande progetto di sviluppo che va sotto il nome “La Via del vino tra i castelli dell’Irpinia verde” che, se attuato, potrebbe rappresentare concretamente l’inizio di un nuovo processo di rinascita di larghissima parte del territorio provinciale? Perché si preferisce la gomma alle rotaie? Chiudere un mezzo di trasporto e di accesso a zone montagnose significa condannare a morte intere comunità e dimostrare ancora una volta come il politico medio se ne “fotte” della nostra Italia.
Questa considerazione di disinteresse è stata smentita dall’on. Gianni Pittella, primo vicepresidente del Parlamento europeo, che venuto a conoscenza delle iniziative della associazione in_loco_motivi ha voluto condividere l’impegno per la valorizzazione della ferrovia Avellino-Rocchetta inviando una lettera all’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, ing. Mauro Moretti, per chiedere il ripristino del servizio ferroviario su tale tratta.
Non sappiamo quale sarà l’esito di questa istanza presentata dall’on Pittella ma piacerebbe, per una volta, anche a noi ricorrere alla logica del “grazie all’interessamento di…” se non altro per aver recepito e riconosciuto un progetto che è venuto dalla base”, conclude Mitrione.

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