E’ stato proclamato per lunedi’ 2 marzo lo sciopero generale nazionale in tutte le Bcc Italiane. “Scioperiamo compatti, cosi’ come gia’ avvenuto in Abi il 30 gennaio scorso, a difesa del nostro contratto nazionale di lavoro e del contratto integrativo regionale della Campania – afferma Franco Di Dio, dirigente nazionale della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) e segretario generale della Fabi di Avellino e provincia -. Entrambi i contratti in maniera autoritaria,unilaterale e con atti … |
E’ stato proclamato per lunedi’ 2 marzo lo sciopero generale nazionale in tutte le Bcc Italiane. “Scioperiamo compatti, cosi’ come gia’ avvenuto in Abi il 30 gennaio scorso, a difesa del nostro contratto nazionale di lavoro e del contratto integrativo regionale della Campania – afferma Franco Di Dio, dirigente nazionale della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) e segretario generale della Fabi di Avellino e provincia -. Entrambi i contratti in maniera autoritaria,unilaterale e con atti scellerati sono stati disdettati dalla Federazione Italiana delle Bcc e dalla Federazione Campana,facendo cosi’ ritornare indietro di almeno 40 anni il mondo delle relazioni sindacali e la categoria. Non permetteremo a nessuno di cancellare i nostri diritti e le tutele conquistate in anni di trattative e di lotte sindacali ;dimostreremo ancora una volta che il problema delle Bcc non e’ il costo del personale ma la serieta’ nella gestione e le capacita’ di coloro che siedono nei consigli di amministrazione. Questi ultimi talvolta concedono affidamenti ,senza che ci siano le condizioni per farlo, ad “amici” e “ soliti noti”. Lunedi’ mattina saremo a Salerno a manifestare davanti alla sede della Federazione Campana delle Bcc per rivendicare cio’ che ci appartieneNon permetteremo nessun colpo di mano. Auspico che a fronte dei risultati dello sciopero sia la Federazione Italiana e quella regionale Campana ritornino sui loro passi ; e convochino immediatamente le organizzazioni sindacali per riprendere il confronto su tutti i temi aperti per arrivare, in brevissimo tempo, al rinnovo del Contratto Nazionale e, successivamente ,a quello regionale. Non abbiamo molto tempo davanti,nei prossimi mesi l’intera categoria del Credito Cooperativo Italiano sara’ sottoposta a cambiamenti che io definisco epocali. Si parla di autoriforma del sistema e ,se questo non accadra’, sara’ il governo insieme con Banca d’Italia ( come gia’ avvenuto per le Banche Popolari in gennaio) a mettere mano alla riforma. A mio parere ,com’e’ oggi il sistema, con 381 banche sul territorio nazionale (di cui 8 in gestione commissariale), necessita di un intervento per la tenuta del modello cooperativo. A noi sindacati interessa fortemente, in prima istanza, la tenuta dei livelli occupazionali. Per tutto quello che dovra’ accadere, a nessuno venga in mente che il sindacato assuma la parte di spettatore passivo ma, come e’ sempre avvenuto, il sindacato e la FABI in particolare, dovra’ avere il ruolo da attore protagonista per gli interessi legittimi rappresentati, a tutela e difesa dei colleghi delle Bcc Italiane che sono 37.000”, conclude Di Dio