Sono partiti anche gli ultimi tirocini retribuiti con borse lavoro, l’ultimo step del percorso di orientamento al lavoro nell’ambito del progetto contro la violenza di genere “Be Help-Is”, promosso dalla cooperativa sociale La Goccia di Avellino e finanziato da Fondazione con il Sud.
Il percorso ha visto la partecipazione di diverse donne in difficoltà, in particolare vittime di violenza economica, che si sono rivolte ai centri antiviolenza di Mercogliano e Avellino e sono state supportate dalle operatrici nella prima fase di orientamento, nella compilazione del curriculum vitae e infine nella ricerca vera e propria di un impiego, in contatto continuo con i servizi sociali degli ambiti coinvolti, A02 e A04, e con gli enti e le associazioni presenti sul territorio.
Attraverso un laboratorio motivazionale con le psicologhe, le donne che hanno aderito all’iniziativa hanno potuto riscoprire le proprie competenze, ritrovare la fiducia in se stesse e imparare a superare le paure e le delusioni professionali.
Alcune dallo scorso settembre e altre da gennaio 2020, grazie all’erogazione di borse lavoro della durata di 6 mesi e alla collaborazione dei partner del progetto, sono impegnate in diversi settori e funzioni nella provincia di Avellino. C’è chi collabora come aiuto cuoco nella mensa dei poveri, chi in uno Sprar, chi si occupa della segreteria in una compagnia teatrale e chi assiste i disabili nel trasporto.
Alcune lavorano in un supermercato e in un ristorante, in una scuola materna e in un’associazione che assiste ragazzi down. Questi gli impieghi che hanno trovato per avviare il loro percorso verso l’indipendenza economica.
“L’obiettivo del percorso svolto con le donne in difficoltà era proprio quello di permettere loro di costruire il proprio progetto di vita partendo dall’inserimento lavorativo – spiega Antonella Tomasetta, referente del progetto Be Help-Is -, avvalendoci di uno strumento in più, come quello delle borse lavoro, da poter utilizzare nelle politiche sociali a favore delle donne prive di reddito. Alcune di loro sono impegnate presso aziende, associazioni e enti del territorio, e hanno ritrovato fiducia in se stesse, tornando a credere nelle proprie capacità per riprendere in mano la propria vita e costruire il futuro”.