Anche il M.I.D. – Movimento Italiano Disabili -, attraverso i suoi portavoce regionali di Campania, Puglia, Basilicata e Piemonte, unitamente alle famiglie con persone disabili, si schiera contro il Decreto legge numero 11 del 16 febbraio 2023. La nuova disposizione blocca l’esercizio delle cessioni e gli sconti in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi, tra cui quello per le barriere architettoniche a cui avevano accesso le persone con disabilità motoria.
«Il Governo Meloni con il decreto del 16 febbraio ha di fatto stoppato l’agevolazione, perché anche quel credito ora non è più cedibile, per cui ne può godere solo chi guadagna abbastanza da poterlo portare in detrazione – affermano i coordinatori del M.I.D. – Le persone con disabilità sono ora più esposte al rischio di povertà, in un contesto di già piena crisi economica e sociale.
Infatti, questa scellerata oltre che inopportuna e inadeguata decisione limita ulteriormente e notevolmente una delle opportunità a disposizione di chi non può anticipare più i costi per i lavori di abbattimento di quelle barriere architettoniche di cui tanto si parla e si discute e che arrecano disagi notevoli alla mobilità e alla vita delle persone con disabilità; argomenti, tra l’altro, su cui si sono negli anni costruite infinite campagne elettorali, con tante sterili promesse».
Il M.I.D., che è tra gli Enti più rappresentativi per la tutela e a la difesa dei diritti, contro l’abilismo, sottolinea dunque quanto la scelta dell’attuale Governo non sia piaciuta affatto e che vada in ogni caso rivista, dicendosi anche pronto ad esprimere il proprio malcontento attraverso iniziative forti sul territorio.
«Ci troviamo di fronte a una situazione paradossale e che infierisce su una categoria di cittadini che è già gravata da difficoltà – afferma in conclusione Giovanni Esposito, coordinatore del M.I.D. Campania – Mi appello perciò ai gruppi parlamentari, affinché la modifica dei bonus edilizi non vada a intaccare il bonus barriere architettoniche, infierendo, di conseguenza, su tutte le persone con disabilità che ne potrebbero usufruire».