Caso Asa, Sorece: carrozzone gestito con soldi pubblici

Caso Asa, Sorece: carrozzone gestito con soldi pubblici
Il Consigliere Azzurro del PDL, Orazio SORECE, Presidente della Commissione Bilancio, Patrimonio e Finanze del Comune di Avellino vuole vederci chiaro sul caso A.S.A spa. Infatti prima che la questione ASA verrà trattata in Consiglio Comunale, il Presidente SORECE provvederà a convocare nell’immin…

Caso Asa, Sorece: carrozzone gestito con soldi pubblici

Il Consigliere Azzurro del PDL, Orazio SORECE, Presidente della Commissione Bilancio, Patrimonio e Finanze del Comune di Avellino vuole vederci chiaro sul caso A.S.A spa. Infatti prima che la questione ASA verrà trattata in Consiglio Comunale, il Presidente SORECE provvederà a convocare nell’imminenza una seduta straordinaria della Commissione con l’audizione del presidente dimissionario Romano, il Sindaco Galasso e l’Assessore Gianluca Festa con delega all’ambiente ed energia, per l’analisi di tali complesse questioni inerenti la ripugnante gestione ASA, dove il Comune di Avellino è il maggiore azionario. In primo luogo, è’ doveroso chiarire un aspetto necessario, tenuto conto che in questi giorni si ripropone un termine antico per caratterizzare questa fase della crisi politica italiana. All’origine dei mali del nostro paese vi sarebbe la «questione morale», di cui parlò Enrico Berlinguer all’inizio degli anni Ottanta. Quell’ analisi individuava con lucidità alcuni elementi veritieri ed ancora attuali: la confusione tra indirizzo politico e gestione amministrativa, che già in quegli anni si manifestavano con tutta evidenza e che oggi è palesemente esistente. La questione morale è quanto mai attuale ed il sistema disciplinare troppo spesso si è rivelato inadeguato a sanzionare carenze, cadute di stile, ma soprattutto azioni e comportamenti di vicinanza ad interessi, a poteri e lobby. Proprio a seguito delle recenti e strumentali polemiche sorte sulla vicenda Avellino Servizi Ambientali S.p.A., considerata la politicizzazione da parte di alcuni esponenti della maggioranza, che esprimono anche la solidarietà all’ormai ex Presidente Romano, in concreto bisogna, chiedersi se la questione morale sollevata da quest’ultimo, non sia del tutto strumentale e se dietro questa campagna moralistica non si nascondano ipocritamente interessi e strumentalizzazioni elettorali di basso profilo. Volutamente si è cercato di accentrare l’attenzione sulla questione morale, per cercare di sviare dal reale tema della discussione, fondata su annose e rilevanti problematiche di gestione, utilizzando argomentazioni infondate e futili. A questo punto è doveroso chiedersi se è morale che il Presidente dimissionario della predetta società, prima di rassegnare le proprie dimissioni, con effetto irrevocabile e di sollevare un’irreale questione morale ha provveduto in maniera repentina a pagarsi esclusivamente i dovuti compensi fino al 31 Dicembre 2009, omettendo di tenere in considerazione le spettanze di tutti gli altri amministratori, in particolare di due rappresentanti della parte pubblica, i quali non ricevono retribuzione, dal lontano febbraio 2009. Senonchè va evidenziato, anche che l’A.S.A S.p.A., non provvede da molti mesi a saldare i pagamenti con la maggior parte dei propri fornitori. E inoltre, quando si discute di assunzioni, è doveroso ricordare che già in passato si è provveduto ad incentivare sette operai al prepensionamento assumendo i propri famigliari. E che dire della vicenda dei 32 lavoratori di una nota ditta, che in passato sono transitati in maniera fulminea alle dipendenze dell’A.S.A. spa. Di tali vicende la classe politica non si è mai occupata facendo forse finta di non sapere o che non era di propria competenza, mentre oggi addirittura si chiede di esprimere piena solidarietà e sostegno a chi inutilmente cerca di nascondersi dietro ad un dito. Pertanto considerato che tutta la vicenda A.S.A. S.p.A è stata posta all’insegna della moralità, credo che il provvedere a liquidare esclusivamente le proprie spettanze alla vigilia delle dimissioni e soprattutto alla luce delle difficoltà economiche riferite dallo stesso presidente in più occasioni, sta a significare che è proprio vero che “l’ipocrisia è l’omaggio che il vizio rende alla virtù”.

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