Centrella: destino Fma legato a Pomigliano

Centrella: destino Fma legato a Pomigliano

“Senza il sì al referendum non sarebbe partito il piano fabbrica italiano e non avremmo avuto la saturazione della Fma bensì la dissaturazione, cioè la perdita di posti di lavoro”. Esordisce così il segretario nazionale dell’Ugl, Giovanni Centrella, nell’incontro tenuto questo pomeriggio nella sede cittadina del sindacato, per parlare della vertenza Fiat e della situazione dello stabilimento di Pratola Serra. “In termini numerici, – ha proseguito Centrella – qualora avesse vinto il ‘no’, sarebbero state prodotte 900mila auto annue e 300mila motori, numeri che avrebbero decretato il definitivo crollo occupazionale per lo stabilimento irpino nonché una perdita occupazionale globale di 35mila posti di lavoro. Se tutto procede così come è cominciato anche a Pratola si parlerà di turnazioni e straordinari. Per questo invito i dirigenti dell’Ugl a tornare al lavoro, altrimenti il lavoro verrà spostato altrove. Toccherà a chi lavora all’interno utilizzare in maniera adeguata l’opportunità che viene offerta. E guai a non approfittare dell’occasione perché, sia chiaro, chi guida Fiat non ama il meridione. Il piano – ha replicato – non toglie agibilità bensì pone condizioni di maggiore flessibilità.
C’è bisogno di capire che oggi siamo in un contesto di lenta ripresa quindi è proprio questo il momento di agire altrimenti rimarremo fuori da ogni ipotesi di sviluppo e la provincia di Avellino continuerà a rimanere povera. Non abbiamo strutture né terreno in cui costruire e far proliferare un indotto valido. E tutto questo è oltremodo pregiudizievole”.

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