Cisl FP: basta tagli alla sanità. Parte la mobilitazione

“In pochi mesi si è abbattuta sulla sanità campana e su quella irpinosannita in particolare la scure dei tagli ai fondi destinati alle aziende per riorganizzare e garantire i servizi di cura e di assistenza ai cittadini. La Cisl funzione pubblica nel corso del congresso regionale, tenuto in questi giorni, ha puntato massima attenzione sulle problematiche attinenti la sanità. Il settore storicamente è stato terreno di conquista per un mondo della politica che vedeva in esso facile terreno di col…

“In pochi mesi si è abbattuta sulla sanità campana e su quella irpinosannita in particolare la scure dei tagli ai fondi destinati alle aziende per riorganizzare e garantire i servizi di cura e di assistenza ai cittadini. La Cisl funzione pubblica nel corso del congresso regionale, tenuto in questi giorni, ha puntato massima attenzione sulle problematiche attinenti la sanità. Il settore storicamente è stato terreno di conquista per un mondo della politica che vedeva in esso facile terreno di coltura per acquisire consensi elettorali mentre oggi è divenuto campo da sterminare perché si bada unicamente a recuperare i fondi, quei fondi che sinora sono state depauperati e che oggi qualcuno ritiene che non servano più. Dobbiamo fare mea culpa. I vari attori del sistema a cominciare anche dal sindacato, ma per continuare con le istituzioni, la politica, i Dirigenti e di manager devono oggi essere più coesi nel gestire una situazione che sta portando la sanità al collasso. Purtroppo invece pur avendo ben chiari gli obiettivi da raggiungere non sempre le parti trovano spazio per mettere da parte primgeniture e fughe in avanti per fare fronte comune. Dal collasso economico del sistema a iniziare dal 2006 si è passati alla quantificazione di un disavanzo per il solo 2005 di circa un miliardo e settecentomilioni di euro e poi la madre di tutti i mali il piano di rientro dietro il quale la struttura commissariale si maschera per sferrare a colpi di decreti tagli su tagli. Il piano ospedaliero approvato e mai realizzato, la mancanza del Piano sanitario regionale, l’assenza di un assessore di riferimento che tracci l’orientamento politico consente a chi deve decidere di poter deresponsabilizzarsi rimandando decisioni di governance vera all’uscita dal piano di rientro. Viene legittima qualche domanda. Ma non era stato annunciato che a fine 2012 la Campana usciva dai vincoli del piano di rientro per riprogrammare una sanità che partisse dai bisogni della gente creando punti di eccellenza per diverse patologie. Non sarebbe più giusto e trasparente darci i dati attinenti alle diseconomie prodotte nelle aziende meno virtuose perché quelle in regola possano giovare dei sacrifici sinora prodotti. E’ possibile che senza nessuna verifica sull’operato dei Direttori Generali si possa tagliare a chi ha già dato e premiare chi indisturbato continua a mal governare. Non sarebbe giunto il momento di dare un segnale forte di trasparenza, legalità e partecipazione rendendo noti questi dati, coinvolgere le parti sociali anche nell’assunzione di scelte responsabili.
Rispetto al precedente piano ospedaliero il rapporto posti letto/abitanti è pari al 3,4 per mille ben al di sotto dei 3,7 previsti, 1449 posti letto per acuti cancellati e 953 posti letto per acuti da riconvertire in lungodegenza e riabilitazione, l’obiettivo regionale di garantire 32989 prestazioni in ADI è fallito. La regione Campania nel 2008, ultimo dato disponibile, eroga 19555 prestazioni a fronte delle 55501 del Lazio (Regione come la nostra sottoposta al piano di rientro e con pari popolazione), 68923 dell’Emilia Romagna, 69677 del Veneto.
La Cisl Funzione Pubblica Irpiniasannita chiede ancora una volta un tavolo per singola azienda e per area vasta affinchè le questioni attinenti l’area napoletana ove incidono fortemente le necessità delle università e dei policlinici, trovino risposte in sedi separate e si possa in maniera costruttiva confrontarsi sulle necessità ed i bisogni delle aree interne.
La mobilitazione regionale della CISL Funzione pubblica unitamente alle UST e a tutte le categorie che si terrà ad Avellino il prossimo 10 aprile servirà a dire BASTA. Chiediamo un tavolo solo con le Organizzazioni sindacali confederali ove i punti da esaminare in maniera seria e possibilmente anche con i Direttori Generali siano definizione degli atti aziendali e delle dotazioni organiche, attuazione del piano ospedaliero con cronoprogramma, equilibrio e definizione rispetto ai punti precedenti dei volumi di prestazioni e di spesa con i settori della sanità privata, sblocco del turn over considerato che costa molto di più esternalizzare, regole condivise sul confronto sindacale evitando interventi unilaterali ormai all’ordine del giorno. Su questi punti non ci aspettiamo miracoli però un programma serio concordato con le parti sociali e che si concretizzi in tempi brevi. La CISL accompagnerà i processi di rientro dal deficit solo se coniugati con l’esigenza di garantire i servizi razionalizzando l’intero settore con una maggiore separazione tra la rete ospedaliera e quella territoriale, precisandone compiti e funzioni che non possono essere sovrapposti per qualificare da un lato l’offerta ospedaliera liberandola da funzioni improprie e favorire il passaggio dall’ospedalizzazione all’assistenza territoriale e domiciliare, conclude il Segretario Generale Doriana Buonavita”.

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