NAPOLI – Quanto recentemente sostenuto dal consigliere regionale Sergio Nappi nell’ambito della vertenza dei lavoratori idraulico-forestali portandolo in polemica con il presidente della Comunità Montana del Partenio–Vallo Lauro, non resosi disponibile a far fronte alle spettanze dei lavoratori predetti a mezzo delle somme giacenti quali residui delle leggi regionali 55/81, 42/82 e 11/86 – ha trovato conferma oggi nella relazione, tenuta in audizione presso l’VIII commissione, dall’assessore regionale, Vito Amendolara.
“Dal consuntivo gestionale 2010 del piano di forestazione – spiega Nappi – che vedeva impegnati la Regione Campania e le Comunità Montane nel corrispondere le spettanze degli operatori idraulici-forestali, si evince la conferma di tali giacenze per un importo complessivo di circa 35 milioni di euro, che in aggiunta ai circa 80 appostati nel corso dell’esercizio finanziario 2010, hanno potuto soddisfare l’intero fabbisogno del piano che ammontava a circa 120 milioni di euro.
Emerge, ancora, – dice il consigliere regionale di Noi Sud – dalla relazione odierna dell’assessore Amendolara, la volontà del governo regionale di ricercare tutte le soluzioni idonee per dare continuità e mantenere i livelli occupazionali degli idraulici. Tale obiettivo potrebbe essere realizzato attraverso lo spacchettamento del ‘piano di forestazione’ con il coinvolgimento di più assessorati che ne condividono le competenze, quali: difesa del suolo, protezione civile, lavoro e turismo.
In tal senso, è già stato indetto un incontro tra i membri dell’esecutivo Caldoro per trovare le collaborazioni necessarie. Va segnalata, in questo contesto, la gestione disinvolta e irresponsabile delle comunità montane campane che a fronte del blocco di nuove assunzioni così come previsto dalla legge finanziaria regionale per l’anno 2010, ha prodotto un ulteriore incremento di 450 unità lavorative.
Situazione diversa – conclude Nappi – è quella che interessa i circa 700 dipendenti della legge ex 730 ed ex 285 per i quali è indispensabile reperire risorse per circa 22 milioni di euro da prevedere in apposito capitolo di bilancio. C’è necessità comunque, di apportare ogni iniziativa legislativa utile quale superamento della legge 12 del 2008 per rivisitare competenze e enti che, nell’eventualità della cancellazione delle comunità montane, ne regolino la gestione come provincie, unione di comuni o enti parco nei rispettivi territori di loro competenza”.