Comunità Montane: “Corsi di formazione per rischio idrogeologico”

“Corsi di formazione su rischio idrogeologico e inquinamento. Dare una valenza alle competenze attraverso una presa di posizione da parte del governo e reindirizzare gli operai delle Comunità Montane verso quelle situazioni territoriali che hanno bisogno di manutenzione continua”. E’ quanto sostiene Alessandro Gioia dell’Unione dei Comuni Serinesi. “Tutti sono a conoscenza del rischio idrogeologico di cui soffre il nostro territorio, in Campania e non solo. Senza andare a fondo in questioni comp…

“Corsi di formazione su rischio idrogeologico e inquinamento. Dare una valenza alle competenze attraverso una presa di posizione da parte del governo e reindirizzare gli operai delle Comunità Montane verso quelle situazioni territoriali che hanno bisogno di manutenzione continua”. E’ quanto sostiene Alessandro Gioia dell’Unione dei Comuni Serinesi. “Tutti sono a conoscenza del rischio idrogeologico di cui soffre il nostro territorio, in Campania e non solo. Senza andare a fondo in questioni complesse che da decenni stanno proseguendo in via negativa, anzi sembrerebbe che la situazione stia peggiorando su vasta scala, IL RISCHIO IDROGEOLOGICO appunto ne è l’immagine, sia metaforica che reale. Poi vi sono altre problematiche di carattere sociologico e legato al mondo del lavoro. La mancanza di certezze produttive, chi non riesce a fare impresa, i conti sembrano non tornare mai. I lavoratori delle Comunità Montane – prosegue Gioia – a loro volta stanno vivendo in questi mesi una profonda situazione di malessere economico e trovare delle soluzioni pratiche e complesse allo stesso tempo non è sempre facile. Non si riesce mai a trovare il filo della matassa che ormai appare perduto nei meandri delle idee e delle buone intenzioni. Sotto l’aspetto tecnico bisognerebbe innanzitutto mappare le criticità idrogeologiche e coniugarle in azione da parte degli operari che subito si metterebbero a disposizione. Corsi di formazione programmate volte alla soluzione di problematiche. Ovviamente l’organo di indirizzo politico maggioritario dovrebbe essere la Regione che in sinergia con il governo centrale potrebbe dare slancio a tutte quelle persone che subito potrebbero essere collocate in ambito territoriale laddove il rischio idrogeologico persiste e peggiora.
Prevenire fenomeni franosi e smottamenti dovuti all’erosione del terreno o a esondazioni fluviali potrebbe essere un compito da affidare a tutti quegli operai che attualmente sono in crisi produttiva per mancanza di un reale indirizzo progettuale e soprattutto tecnico che bisognerebbe affrontare. Un appello alla politica che conta dunque, a chi ha la capacità di incidere in questo complesso ma pur sempre sensato processo di reindirizzo progettuale. Un appello ai sindaci della Valle dell’Irno-Solofrana e a tutti i partiti del territorio, alle associazioni”.

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