Criscuoli, assemblea con il personale: l’appello di Lucido

“I dipendenti dell’ospedale ‘Gabriele Criscuoli’ di Sant’Angelo dei Lombardi alla luce delle notizie relative all’atto deliberativo del Commissario Straordinario dell’ A.S.L. Avellino,del 24/01/2011 N°74 di riassetto ospedaliero, che, tra l’altro,prevede chiusura del pronto soccorso e della chirurgia,etc.etc., esuberi di personale, riallocazione organizzativa e funzionale di dipendenti e strutture, hanno chiesto al direttore sanitario un urgente incontro sulle problematiche di cui in precedenda. Il direttore sanitario dell’ospedale Criscuoli ha accolto la richiesta dei dipendenti ed ha concordato l’incontro per il giorno giovedì 10/02/2011 alle ore 12 e 30”. Lo annuncia in una nota Tony Lucido. “Il personale dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi – aggiunge – esprime profonda delusione per la eclusione dell’ospedale dalla rete dell’emergenza e la perdita dell’ U.O. di chirurgia, con la motivazione della “fantasiosa vocazione” riabilitativa attribuita alla strutture che, al contrario, baricentrica sul territorio, facilmente accessibile, antisismica, operativa e funzionale, con qualificate professionalità e tecnologie, con numeri veri e dati effettivi di accessi e di utilizzo, risulta essere la prima qualificata, unica, spesso determinante, risposta ai bisogni ed alle urgenze della popolazione dall’Alta Irpinia. E’ su queste tematiche, sulle possibili iniziative, sulla incapacità delle forze politiche ed istituzionali a garantire il giusto diritto alla salute, alla sicurezza, all’assistenza sanitaria a diverse decine di migliaia di cittadini dell’entroterra campano. E’ anche una opportunità per dire basta ai soliti luoghi comuni:basta con l’ospedale sotto casa oppure quello che i piccoli ospedale non sono sicuri. L’ospedale di Sant’Angelo non è al servizio di un solo comune ma di un territorio vasto, quasi totalmente montano senza concorrenze private in proposito e nel corso dei trent’anni e più di attività ha assicurato qualificate risposte emergenziali e assistenziali, è stato il primo punto di riferimento per ictus, infarti, traumi di tutti i tipi e patologie di ogni genere. I dati epidemiologici ed i report in proposito ne giustificano ampiamente la sua presenza strutturale e organizzativa nella rete dell’emergenza con la presenza della chirurgia e relativa degenza. L’uso, a volte improprio,dell’espressione di ospedali d’eccellenza, quali riferimenti unici nell’assistenza è un grave errore in quanto i grossi centri ospedalieri hanno necessità di filtri per non essere intasati per patologie di ogni livello e quindi poter essere di ricerca e di eccellenza. I pazienti del Moscati di Avellino spesso vengono trasferiti al Criscuoli proprio per le difficoltà di cui in precedenza. Non meno importante è il sacro santo diritto della popolazione di avere a una distanza considerevolmente breve assistenza ospedaliera. Elicotteri, ambulanze rianimatorie, accrescendo i costi non sono certamente una risposta ai problemi della gente. E’ anche arrivato il momento di smetterla sulla favola dei costi e dei risparmi favoriti dalla chiusura degli ospedali di montagna. Questo, in evidente ritardo, è il momento di agire,è l’ultima opportunità che ci è data. Quanti si ritengono classe dirigente, i partiti, i sindacati ed i cittadini in genere sono chiamati ad intervenire in modo serio e concreto mettendo in gioco il proprio ruolo, la propria funzione e la propria storia. Il sangue ed i lutti ,le soffernze e le tragedie che ci saranno a causa della chiusura dell’ospedale Criscuoli ricadranno tutte per intero su quanti hanno concorso a queste decisioni, ricadranno anche, però,su quanti sono stati in silenziosa attesa o in strategiche iniziative di posizionamenti politici”.

SPOT