De Mita: “La chiusura di Bisaccia è opera di Bassolino”

Il vice presidente della giunta regionale della Campania, onorevole Giuseppe De Mita, ha preso parte questa mattina all’incontro sul tema “Distretto Energetico: le rinnovabili, sviluppo economico per un nuovo Mezzogiorno”, promosso dall’Eapsaim nell’ambito della trentesima edizione della Fiera Interregionale di Calitri Al centro del dibattito la riattivazione del Protocollo d’intesa per la creazione del Distretto Energetico dell’Alta Irpinia, firmato nel maggio del 2008 e ripreso nelle scorse settimane su iniziativa del vice presidente De Mita. “Oggi ci troviamo a riflettere – ha dichiarato il vice presidente De Mita – su una di quelle iniziative avviate nel passato e che però sono rimaste ferme, forse per distrazione. Intuizioni anche positive che non hanno trovato il giusto seguito. Rispetto al distretto energetico, ad esempio, occorreva procedere in una maniera anche elementare, convocando i sindaci. Ed è quello che abbiamo fatto. E’ come se nel passato recente ci fossimo accorti che le cose stavano cambiando ma poi ci si è fermati, presi dalla quotidianità e forse dalla convinzione che il cambiamento ci sarebbe stato ma in una maniera non così radicale come ci aspettavamo”. Come indicazione metodologica il vice presidente De Mita auspica l’introduzione di una operazione di autenticità rispetto alla lettura delle vicende che riguardano il territorio. “Dire – ha continuato De Mita – che prima c’erano i buoni che tutelavano l’Alta Irpinia, mentre oggi ci sono i cattivi che fanno cose diverse significa avere una lettura distorta del presente. Si finisce per essere vinti da un linguaggio sociologico che consente di alimentare la protesta. E questa è la tentazione di chi non ha ruoli e responsabilità di governo. Altrimenti, se si hanno ruoli di governo, si finisce per assumere il linguaggio della tecnica che ci dice che oggi, nelle condizioni in cui viviamo, non si può fare niente. Quello che, invece, manca è il linguaggio della politica”. Uno schema che si può riprodurre per tanti ambiti: dalla sanità fino ai rifiuti. “Sulla sanità – ha continuato De Mita – esiste un piano approvato dalla precedente giunta regionale che prevedeva la chiusura dell’ospedale di Bisaccia. Un piano che ha condizionato l’azione del sub commissario Zuccatelli. Su questo oggi non si dice niente. Anzi si punta l’indice su chi quelle scelte le ha subite”. Poi il passaggio dedicato alla questione rifiuti. “Sui rifiuti – ha continuato il vice presidente De Mita – bene ha fatto il consiglio regionale ad approvare quello che si chiama sub emendamento Salvatore, un testo che in realtà ho scritto io. Senza quel testo oggi avremmo solo la norma nazionale che dà al Governatore della Campania poteri commissariali ed è sulla base di questi poteri che si emettono le ordinanze delle ultime settimane. A breve il consiglio provinciale di Avellino, invece, sarà chiamato a dire se l’Irpinia può accogliere o no i rifiuti provenienti da altri ambiti, ponendo così un argine di ordine giuridico che prima non c’era”. Nel merito dell’iniziativa del Distretto Energetico dell’Alta Irpinia. “Ho registrato una condizione esistente che era però tutta potenziale – ha dichiarato – e che esigeva di essere attivata in termine di procedure. Ora ricordo ai sindaci che devono comunicare in tempi brevi le figure tecniche che dovranno entrare a far parte del tavolo di coordinamento. Intanto, abbiamo redatto un indice delle priorità da affrontare. E la prima questione mi sembra essere quella legata alle procedure amministrative che, a mio avviso, si può risolvere attraverso una convenzione tra gli attori presenti sul territorio e che ci consenta di entrare nel merito delle questioni”. Un altro aspetto legato alla produzione di energia da fonti rinnovabili è di sicuro quello di natura normativa. “La norma – ha detto De Mita – diventa un elemento competitivo tra territori. Basta guardare alla capacità di attrarre investimenti che si è registrata in Puglia. La norma, al di là delle questioni di macro area, detta le condizioni perché investire diventi più o meno favorevoli in un territorio piuttosto che in un altro”. La questione del Distretto Energetico dell’Alta Irpinia secondo De Mita assurge a riferimento paradigmatico di come bisognerebbe procedere rispetto alle questioni che riguardano il territorio. “Questa iniziativa – ha continuato – incrocia da un lato la riorganizzazione istituzionale, che non va vissuta solo come una questione di costi da abbattere, e dall’altro lato la questione dell’emersione di nuovi diritti cui corrisponde l’erogazione di servizi e ancora la individuazione e la diversificazione dei fattori produttivi. La sua rilevanza sta nella circostanza di affidare l’organizzazione e la responsabilità di quello che si fa a chi svolge una funzione istituzionale sul territorio. E’ in questo senso che motivo il mio dissenso circa la possibilità di cancellazione dei piccoli Comuni che sono, invece, funzionali alla costruzione di condizioni egualitarie di vita per le persone al di là dell’area geografica in cui si trovano e direi anche del credo politico di appartenenza”.

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