Avvio di confronto tra gli Ordini Professionali e la Regione Campania
sulla nuova norma sulla sicurezza. Campobasso (Genio Civile): il privato
deve adeguarsi alle normative che vigono nel settore pubblico
“Formazione e sicurezza significano sviluppo per tutti”. A dirlo è Edoardo De Vito, presidente del CFS Edilizia della provincia di Avellino, nell’ambito del seminario tecnico “Nuovi adempimenti per il contrasto al lavoro irregolare nel settore edile” promosso dagli Ordini professionali territoriali degli Ingegneri, Architetti e Geometri, in collaborazione con il Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia e la Cassa Edile della provincia di Avellino. “Con la nuova norma regionale – aggiunge De Vito – tutti, a cominciare dagli imprenditori, siamo chiamati ad una nuova sfida per rendere più sicuro il lavoro e per evitare la piaga del lavoro sommerso”. Proprio le nuove disposizioni per combattere il sommerso, migliorando la sicurezza sul lavoro, potrebbero avere un importante riflesso anche nel settore dell’edilizia irpina. La neo Legge Regionale 6/2016 (articolo 21) pone infatti in campo azioni concrete per contrastare il ricorso al lavoro nero nella gestione dei lavori privati in edilizia. “Purtroppo questa norma è entrata in vigore un po’ in sordina, quindi ben vengano iniziative come questa – affarma Claudia Campobasso, dirigente del Genio Civile di Avellino -. E’ una norma molto importante, è fondamentale perché estende al settore privato le norme più appartenenti al settore pubblico. La Regione Campania è stata antesignana in materia. Sono adempimenti che garantiscono tutti, a cominciare dal committente, quindi i cittadini, e poi i lavoratori. Molte di queste cose i direttori dei lavori già le fanno, quindi non vedo ulteriori carichi sulle loro spalle, sono già abituati. Gli atteggiamenti un po’ restii credo siano ampiamente superabili. Purtroppo i privati a volte non conoscono bene alcune norme o alcuni adempinenti da porre in essere. Quindi ben vengano maggiori controlli anche nel settore privato”. Chiedono un maggiore coinvolgimento nelle scelte di questo tipo proprio gli Ordini Professionali, con il presidente dell’Ordine degli Architetti in primis: “C’è il rischo di un’ulteriore burocratizzazione del sistema. Ci sono delle discrasie tra la normativa nazionale e quella regionale”, sottolinea Fulvio Fraternali, presidente Ordine Architetti. Per Antonio Fasulo, presidente dell’Ordine degli Ingegneri, la norma “va meglio inquadrata, è un avvio di discussione che dovrebbe essere approfondita proprio con la partecipazione dei tecnici e degli Ordini”. Dunque, il seminario del Carcere Borbonico è sicuramente un primo passo per un confronto importante tra il legislatore, in questo caso la Regione Campania, e le componenti tecniche, come gli Ordini Professionali. Al seminario hanno partecipato anche Gennaro Prevete, presidente del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Avellino, Giuseppe Scognamillo, presidente dell’Ance di Avellino, Antonio Di Capua, segretario provinciale della Fillea Cgil, Giovanni Solimene, direttore del CFS Edilizia della provincia di Avellino ed Emilio Melito, direttore della Cassa Edile della provincia di Avellino. Presenti anche gli alunni dell’istituto Publio Virgilio Marone di Avellino. L’appuntamento è il primo di un ciclo di 3 convegni che si terranno in Irpinia in questo mese. Le altre 2 tappe sono Vallesaccarda (21 marzo), Ariano Irpino (28 marzo).