Deportati: medaglia d’oro alla memoria di Angelo Marra

Domenica 2 Giugno, ricorrenza del 67° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, presso la Prefettura di Avellino si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore assegnate, alla memoria, ai deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto, alla presenza di familiari, del Prefetto, delle massime autorità cittadine, dei rappresentanti delle associazioni partigiane e della confederazione delle associazioni combattentistiche. Una cerimonia semplice ma …

Domenica 2 Giugno, ricorrenza del 67° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, presso la Prefettura di Avellino si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore assegnate, alla memoria, ai deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto, alla presenza di familiari, del Prefetto, delle massime autorità cittadine, dei rappresentanti delle associazioni partigiane e della confederazione delle associazioni combattentistiche. Una cerimonia semplice ma toccante. Nei volti dei familiari si leggeva di tutto: commozione, turbamento, coinvolgimento, emozione e…ricordi Il Prefetto porgeva il proprio benvenuto a tutti gli intervenuti, ponendo l’accento sulla cerimonia sobria ma altamente significativa per tutta la comunità e in particolare alle future generazioni. Il momento più emozionante: il conferimento delle medaglie d’onore assegnate, alla memoria, ai cinque deportati ed internati nei lager nazisti. Tra questi Angelo Marra. La medaglia è stata consegnata al figlio Antonio dal prefetto dott. Umberto Guidato , dal Procuratore della Repubblica dott. Rosario Candelmo e dal Colonnello della Guardia di Finanza dott. Costantino Catalano. Erano presenti alla cerimonia gli altri sei figli. “E’ stata una cerimonia indimenticabile ha detto Antonio Marra e di questo desidero ringraziare il Presidente della Repubblica e il Prefetto di Avellino per aver voluto e reso possibile questo riconoscimento manifestando sentimenti di comprensione e rispetto per le sofferenze inflitte ai militari Italiani, tra questi anche nostro padre. Il caporale Angelo Marra, militare classe 1909 di Volturara Irpina fu fatto prigioniero nel settembre 1943 dalle truppe tedesche per essere avviato su un carro ferroviario al campo di lavoro Stammlager XVIIIA (matricola 33902) ad Wolfsberg in Austria dove rimase fino ad Aprile del 1945. Il viaggio da Piombino al luogo di prigionia fu comunque un’esperienza disumana ed i prigionieri una volta giunti al campo furono immediatamente sottoposti ad una doccia gelida ed subito inviati al lavoro. Angelo Marra venne, in un primo momento, assegnato ai lavori di cucina per passare poi ai lavori di campo. Successivamente a lavorare in una fabbrica di cannoni e alla fine in una fabbrica di mattoni dove a contatto con il calore degli altiforni si ammalò in modo grave. Malgrado ciò ce la fece. Fu liberato dalle truppe americane il 25 Aprile del 1945. La partenza avvenne dalla stazione di Mitterdorf ove gli fu consegnato un cestino da viaggio. Angelo, insieme a Michele suo amico e compaesano, attraversò l’Italia a piede e per tappe, lavorando a giornata, soprattutto nelle fattorie incontrate lungo il cammino, ricevendo in cambio assistenza e cibo. Giunse a casa alla fine di maggio del 1945. Pochi giorni dopo il suo rientro le condizioni di salute improvvisamente si aggravano tanto da richiederne l’immediato ricovero presso l’Ospedale da Procida di Salerno. Angelo Marra porta con se una valigetta di legno, con alcuni effetti personali. Non dice nemmeno alla moglie Antonia che quella valigetta conserva la memoria della propria sofferenza. Infatti, nel sottofondo, abilmente nascosto, era custodito il suo diario, scritto durante il lungo internamento. Il diario è stato rinvenuto fortunosamente sessanta anni dopo l’inizio delle sue vicissitudini. Esso contiene annotazioni, senza soluzione di continuità, dal 23 settembre 1943 al 25 Aprile 1945, registrate nello Stammlager XVIIIA. Il figlio Antonio, che ha ritrovato il diario, sta già lavorando ad una pubblicazione da far leggere alle nuove generazioni.

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