Detenuti, Solimine: “Si crei condizione per reintegro in società”

SANT’ANGELO DEI LOMBARDI – “Le istituzioni devono creare una rete per consentire di realizzare concretamente la funzione di rieducazione e di reinserimento sociale durante e dopo l’espiazione della pena detentiva. Il problema sociale legato alla detenzione non si esaurisce tentando di migliorare la qualità della vita del detenuto all’interno del carcere, ma dandogli opportunità di lavoro e strumenti idonei per farlo ritornare nella società ed in famiglia nelle condizioni migliori per condurre una vita normale lontano dalla delinquenza ed è per questa ragione che come assessorato al lavoro ed alla formazione professionale stiamo mettendo in piedi una serie di progetti che vanno verso quella direzione”.
Lo ha affermato l’assessore provinciale per le politiche del lavoro e la formazione professionale, Giuseppe Antonio Solimine, in occasione del workshop seminariale “Genitorialità, infanzia e carcere” organizzato dalla casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi. L’incontro si è svolto questa mattina presso la sala conferenza della struttura penitenziaria. Solimine ha illustrato alla nutrita platea di sociologi, psicologi ed educatori le attività in corso, soffermandosi su quattro progetti: quello relativo al sistema transizione pena-lavoro in collaborazione con Italia Lavoro, braccio operativo del Ministero del lavoro; quello che riguarda lo status e le condizioni di vita degli immigrati presenti sul territorio provinciale; quello che mira all’integrazione dei soggetti diversamente abili e svantaggiati con riferimento alla sigla ICF4 sviluppato con Italia Lavoro e che vede l’Amministrazione provinciale tra le undici scelte a livello nazionale per svolgere una sperimentazione sulle condizioni di vita dei soggetti svantaggiati e quello che mira alla realizzazione, in Irpinia, di un ICAM, istituto a custodia attenuata per giovani madri. “Se si riuscisse a realizzare una struttura di quel tipo, – continua Solimine – sarebbe l’unica in tutto il Mezzogiorno”. L’assessore ha fatto anche riferimento al protocollo in corso di definizione tra la Provincia, l’Amministrazione penitenziaria e la fondazione Lene Thun onlus per lo svolgimento in carcere di corsi di formazione dedicato alla valorizzazione dell’artigianato e dell’apprendistato. Ha introdotto il direttore della casa di reclusione, Massimiliano Forgione, recentemente premiato per essere stato riconosciuto quale direttore della struttura meglio organizzata a livello nazionale. Sono intervenuti, tra gli altri, il funzionario giuridico pedagogico, Enrico Farina; il comandante della Polizia penitenziaria, Giovanni salvati; la consigliera di parità della Provincia di Avellino, Marianna Domenica Lomazzo ed il procuratore capo presso la procura della repubblica di Sant’Angelo, Antonio Guerriero.

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