Di Guglielmo: contro la chiusura lettera-appello di un paziente

Caduto in depressione dopo la tragedia del terremoto del 23 novembre 1980, un paziente in cura presso il reparto di Salute mentale dell’ospedale di Bisaccia ha preso carte e penna ed ha scritto un’accorata missiva al governatore Caldoro per scongiurare la chiusura del Di Guglielmo. Ecco la lettera: “Egregio e Stimatissimo Presidente della regione Campania, le inoltre questa mia missiva, essendo un paziente dell’S.P.D.C. di S. Angelo dei Lombardi. Le illustro che dopo gli effetti devastanti del cataclisma del novembre 1980, uno degli effetti catastrofici verificatosi nell’ultimo secolo. Il quale ha provocato non solo effetti materiali ma danni al sistema nervoso generando patologie che vanno dalla Psicosi, alla Depressione, all’Ansia e infine traumi post-esaurimenti nervosi. Ancora fino ad adesso queste recrudescenze psichiche non hanno ottenuto guarigioni complete. In merito alle dismissioni del reparto di emergenze di Bisaccia avente una ventina di posti in degenza dove troviamo cure intensive per superare mentalmente le ovvie patologie già descritte quindi la dismissione della degenza ospedaliera alla quale puntualmente ci affidiamo provocherebbe in noi pazienti fobie e disfunzioni tenendo presente che il presidio ospedaliero S.P.D.C. di Bisaccia copre l’intero territorio dell’Alta Irpinia con una posizione orografica baricentrica e facilmente fruibile da parte di noi pazienti. Un altro aspetto da non sottovalutare è che il nosocomio fra psichiatri, personale infermieristico, personale paramedico assicura lavoro che da pane e venti-trenta famiglie che resterebbero in parte disoccupati. Adducendo queste motivazioni, la preghiamo Sig. Presidente Caldoro di non dismettere il nosocomio di Bisaccia e sicuro di un positivo riscontro favorevole Le porgo distinti Saluti”.

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