Dimensionamento scolastico, Irpinia in pressing sul Governo contro tagli e accorpamenti

Il dimensionamento scolastico rischia di mettere a dura prova l’Irpinia. Calo della natalità, paesi sempre più vuoti questi i criteri su cui si basano tagli e accorpamenti di istituti. Criteri a cui il territorio, attraverso la Provincia, contrappone quelli di omogeneità di indirizzo e localizzazione geografica.

Il numero minimo di 900 alunni stabilito in legge di Bilancio per mantenere in vita l’autonomia scolastica di un singolo istituto appare una chimera per la stragrande maggioranza delle scuole irpine, in particolare per quelle dell’Alta Irpinia. Per questo anche i 25 sindaci del progetto Pilota chiedono di modificare i parametri e di portare almeno a 400 il numero minimo di iscritti per garantire la sopravvivenza di un istituto. Una revisione, spiegano, necessaria ad evitare l’ulteriore diminuzione di servizi al cittadino che, come in un circolo vizioso, è uno degli elementi che spinge ad abbandonare le aree interne. La stessa Regione Campania ha impugnato dinanzi al Tar il provvedimento governativo.

L’Irpinia parte da 24 reggenze e rischia di perdere il prossimo anno 11 autonomie scolastiche, oltre che diverse cattedre, e di ritrovarsi al massimo con 12 presidi a scavalco. Accorpamenti sono previsti anche in città, in Bassa Irpinia, in Valle dell’Irno e Valle Ufita.

Sulla questione interviene anche il consigliere regionale del Pd, Maurizio Petracca: «le notizie che arrivano da Roma sulla ipotesi di dimensionamento scolastico sono sconfortanti. Sarebbe un colpo mortale in particolare al Mezzogiorno, soprattutto alle aree interne, sguarnendo pezzi interi di territorio da dirigenze scolastiche ed accorpando plessi posti a tantissimi chilometri di distanza l’uno dall’altro. Il piano avrebbe dovuto tener conto delle nostre specificità territoriali e dal fatto che aree come l’Irpinia vivono importantissimi fenomeni di decremento demografico in virtù del quale le dirigenze scolastiche rappresentano presidi di primaria importanza in termini di servizi, ma anche punti di riferimento importanti per le comunità».

 

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