Emergenza incendi, Fai-Flai-Uila: settore forestale è fondamentale

Ecco la nota di FAI – FLAI – UILA della Campania: “Gli incendi di questa estate 2012, che in Campania e in tutta l’Italia stanno distruggendo migliaia di ettari di bosco con la conseguente falcidia di fauna selvatica, stanno evidenziando in modo inconfutabile la gracilità del sistema di prevenzione, di spegnimento e, ancora più grave, quello del proliferare dei piromani, il cui fenomeno va studiato, approfondito e combattuto con tutti gli strumenti possibili. In Campania, dove al disastro ambientale, si è aggiunto anche quello della morte di 2 lavoratori, per i quali, con rispetto, preferiamo solo esprimere il massimo cordoglio alle famiglie delle vittime, risparmiandoci considerazioni che potrebbero apparire strumentali, per la tragicità dell’evento, il problema è risaltato con maggiore drammaticità.
Le scriventi OO.SS. stanno rivendicando da tempo un confronto serrato sulle problematiche del settore forestazione della Campania per ricercare le opportune soluzioni necessarie a  sburocratizzare e rendere efficiente il complesso e farraginoso sistema organizzativo.
Essenzialmente FAI – FLAI – UILA si aspettano da parte degli organi istituzionali della Regione Campania l’attenzione necessaria sulle tematiche ambientali e il giusto riconoscimento del ruolo dei lavoratori idraulico-forestali, impegnati nella delicata e complessa funzione di tutela e gestione del patrimonio boschivo e montano regionale.
I segnali, finora, purtroppo sono ancora troppo deboli  e poco si sta facendo per rendere  possibile la tanto decantata “governance del territorio”  perché ancora non considerata priorità  vera e necessaria, per la quale occorrerebbero risorse certe quali fonti di investimento, per riformare questo importante e nevralgico settore.
Del resto lo stesso Ministro Barca, nel decidere sulla destinazione dei fondi FAS ha preteso garanzie in tal senso.
FAI – FLAI – UILA si aspettano una vera rivoluzione a 360 gradi, per poter riorganizzare il settore, partendo dal patrimonio dell’esperienza dei lavoratori forestali per arricchire gli interventi di prevenzione e spegnimento con l’ausilio di nuove tecnologie, avviando anche un processo di formazione continua per tutti gli addetti. Esattamente l’opposto di quanto programmato quest’anno, e il risultato di tanta improvvisazione è sotto gli occhi di tutti. Resta l’amara consolazione per noi di FAI – FLAI – UILA, di aver preavvertito gli organi istituzionali regionali ma non siamo stati ascoltati: l’idraulico-forestale non si può inventare, perché è conoscitore e quindi parte integrante di quel territorio da difendere per la sua stessa sopravvivenza.
Dal prossimo incontro sindacale, previsto per il 5 settembre, vorremmo parlare di queste cose, guardando al futuro, ragionando di razionalizzazione ed efficienza, nonché del miglioramento dei sistemi di sicurezza e professionalità degli addetti. Ancora una volta però, il rischio sarà quello di parlare delle mai risolte emergenze salariali perché i lavoratori OTI sono ancora in forte arretrato con la corresponsione degli stipendi e nonostante la riduzione di oltre il 50% degli addetti storici (in gran parte stagionali ancora non assunti) con la conseguente riduzione di risorse economiche, stanno continuando stoicamente a fronteggiare gli incendi e anzi con umiltà e coraggio restano in prima linea, con carenza di mezzi e attrezzature, mentre altri si attribuiscono i meriti.
Sarà importante stilare un bilancio dei danni causati dagli incendi, già quantificati dai massimi vertici istituzionali regionali in diverse centinaia di milioni di euro. Sicuramente costi enormi in confronto alle risorse minime necessarie a rendere operativo, efficiente e produttivo il sistema forestazione.
FAI – FLAI – UILA della Campania, nonostante tutto, riconfermano la piena disponibilità  a costruire percorsi per rivitalizzare questo settore, per rendere stabile il lavoro necessario a difendere e tutelare il patrimonio boschivo (una delle principali risorse della Campania), per il quale tutti siamo chiamati a dare il massimo contributo per un indispensabile dovere di civiltà”.

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