Fiera Calitri, nuove proposte per l’Avellino-Rocchetta

C’è la soluzione per mantenere in vita la tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta S.Antonio. E’ quanto è emerso nel corso del convegno “Quanti hanno perso il treno? Ferrovie abbandonate e turismo” organizzato dall’Associazione InLocoMotivi, Museo Etnografico di Aquilonia e Associazione Piccoli Centri Europei nell’ambito della trentesima edizione della Fiera Interregionale di Calitri. Dopo l’intervento di Luigi Di Maio, Amministratore Delegato di CalitriFiere che ha posto una serie di questioni ai presenti, soprattutto sul versante della gestione della tratta, è stata la volta di Donato Tartaglia, direttore del Museo Etnografico di Aquilonia. «C’è la necessità – ha affermato Tartaglia – di mettere a regime tutto il patrimonio recuperato e ciò significa creare uno strumento idoneo. Una grande occasione è stata sprecata con gli Accordi di Reciprocità dove si è permesso che passasse una logica penalizzante per le nostre zone. Ma c’è anche l’urgenza che il territorio discuta del proprio futuro e la Fiera di Calitri è un’ottima occasione. Per quanto riguarda la ferrovia la Soprintendenza sta cercando di vincolarla ma non basta perché il treno deve essere immaginato come fruizione del territorio. Rispetto a ciò ci sono molte esperienze realizzate, prima fra tutte la Svizzera. L’Alta Irpinia si è attrezzata, non è rimasta a guardare, in quanto ha presentato il progetto alla Regione Campania: “Il Treno delle cento porte”. Sette paesi che hanno creduto in questa scommessa». Pietro Mitrione, dell’Associazione InLocoMotivi, da anni impegnato sul fronte a difesa dell’Avellino-Rocchetta S.Antonio ha raccomandato di non abbassare la guardia. «La tratta ferroviaria non è chiusa tanto che per il 25 settembre si sta organizzando un evento nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio. La nostra proposta, – sottolinea Mitrione – la stessa da tempo, è una sfida nella gestione e nella promozione del turismo nella regione». Dal pubblico l’intervento di Mario Salzarulo del Gal Cilsi ha aggiunto altri elementi interessanti: «Occorre una nuova governance che cerchi di riammagliare vecchie reti e nuove reti, proprio come tenta di fare la Fiera di Calitri, e che se osservate bene ruotano tutte intorno al fiume Ofanto e alla ferrovia Avellino-Rocchetta S.Antonio. Soltanto se si penserà più al territorio e meno, in maniera personalistica, ad etichettare progetti per il futuro si riapriranno interessanti scenari». L’affermazione più forte viene pronunciata da Virgilio Caivano, presidente Associazione Piccoli Centri Europei. «L’Avellino-Rocchetta S.Antonio è saltata per scelte politiche. Non è stato il costo di 2 milioni di euro all’anno che l’ha penalizzata ma l’abbandono di chi doveva tutelarla a tutti i livelli istituzionali. La tratta ferroviaria può salvarsi perché è in grado di trasportare energia e vi assicuro che ci sono molti imprenditori delle energie rinnovabili pronti ad investire e sostenere i costi di gestione della stessa tratta ferroviaria. Questo implica avere anche una classe dirigente all’altezza del compito e rispetto ai risultati negativi evidenti a tutti si può dire che in giro non se ne vede molta. L’importante sarà creare una rete di interessi legittimi in grado di mettere in campo proposte praticabili che possano salvare l’Avellino-Rocchetta S.Antonio». Intanto, nella giornata di mercoledì 31 agosto alle ore 17.30 si svolgerà un altro interessante incontro dal titolo: “Le Culture, il territorio per un nuovo Sud”, Organizzato dal Centro di Documentazione Poesia del Sud, UNLA, Associazione “Pasquale Stanislao Mancini”, Centro Studi “Nicola Vella” e Delta 3 Edizioni. Partecipano: Antonio Gerardo Rubinetti Sindaco del Comune di Calitri, Mario Rizzi Presidente della Comunità Montana “Alta Irpinia” e dell’E.A.P.S.A.I.M., Luigi Di Maio Amministratore Delegato CalitriFiere, Paolo Saggese Centro Studi di Documentazione Poesia del Sud, Pietro Guglielmo UNLA, Salvatore Salvatore Assocciazione Pasquale Stanislao Mancini, Emilio De Lorenzo Centro Studi “Nicola Vella”, Silvio Sallicandro Delta 3 Edizioni, mentre le conclusioni sono affidate a Giuseppe Del Mastro Assessore alla Cultura della Provincia di Avellino.

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