Su sedici punti campionati lungo gli oltre 24 chilometri del fiume Sarno soltanto i tre prelievi effettuati alle sorgenti meritano un giudizio di “buono” o “sufficiente” mentre per tutti gli altri – man mano che ci si avvicina alla foce – il giudizio è di “scarso” e “cattivo”. I risultati del monitoraggio chimico-fisico di Goletta del Sarno confermano, dunque, il grave grado di sofferenza del Bacino, dovuto ancora alla presumibile presenza di scarichi di reflui urbani e industriali per nulla o … |
Su sedici punti campionati lungo gli oltre 24 chilometri del fiume Sarno soltanto i tre prelievi effettuati alle sorgenti meritano un giudizio di “buono” o “sufficiente” mentre per tutti gli altri – man mano che ci si avvicina alla foce – il giudizio è di “scarso” e “cattivo”. I risultati del monitoraggio chimico-fisico di Goletta del Sarno confermano, dunque, il grave grado di sofferenza del Bacino, dovuto ancora alla presumibile presenza di scarichi di reflui urbani e industriali per nulla o non opportunamente depurati che confluiscono direttamente nelle acque del fiume. Una situazione sostanzialmente ancora molto critica – soprattutto se si pensa che oramai è vicina la data in cui è stato fissato l’obiettivo di raggiungere uno stato di qualità dei corsi d’acqua “buono” dalla direttiva quadro sulle acque della UE (2015) – che parte dalle sorgenti, aree già sottoposte a notevoli pressioni e per alcuni parametri in sofferenza, e si dipana lungo l’intero tratto del fiume.