Fma, ogni lavoratore perde 6 mila euro di salario

Fma, ogni lavoratore perde 6 mila euro di salario
“A Pratola come a Pomigliano D’Arco è ancora incerto il destino di centinaia di lavoratrici e di lavoratori. Non sono ancora chiare – perchè mai discusse – le ricadute sul piano industriale e sull’occupazione nei due stabilimenti campani del gruppo Fiat”. E’ quanto afferma in una nota il segretario…

Fma, ogni lavoratore perde 6 mila euro di salario

“A Pratola come a Pomigliano D’Arco è ancora incerto il destino di centinaia di lavoratrici e di lavoratori. Non sono ancora chiare – perchè mai discusse – le ricadute sul piano industriale e sull’occupazione nei due stabilimenti campani del gruppo Fiat”. E’ quanto afferma in una nota il segretario Cgil Campania Federico Libertino. “Il Governo – continua Libertino – si era impegnato nei giorni scorsi a convocare un tavolo. Cosa che non è ancora avvenuta mentre a Pratola i lavoratori sono in presidio permanente, fuori dai cancelli, per rivendicare le prospettive produttive e occupazionali dello stabilimento”. “A Pratola – denuncia il segretario – è dal febbraio 2009 che si lavora una sola settimana al mese e da novembre è attiva la cassa integrazione straordinaria. Una perdita secca del salario medio per i lavoratori di circa 6mila euro annui. A Pomigliano, mentre diventa più drammatica la situazione dei precari licenziati il 1°gennaio scorso, l’azienda ha annunciato che non rinnoverà, il 1°marzo, il contratto dei lavoratori apprendisti”. “L’azienda – sottolinea – non ha avviato alcun confronto di merito a seguito del generico annuncio della produzione della nuova Panda”. “Si prospettano ancora lunghi periodi di cassa integrazione – conclude – una situazione insopportabile e intollerabile. I lavoratori stanno duramente pagando la crisi. Il Governo deve da subito convocare il tavolo con l’azienda e pretendere dal Gruppo Fiat risposte certe a partire dalla situazione dei precari e degli apprendisti, sul destino produttivo di Pomigliano e Pratola Serra, a difesa dell’occupazione e della produzione”.

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