SANTANGELO DEI LOMBARDI – Anche la Fondazione Don Carlo Gnocchi, aderisce alla giornata nazionale degli stati vegetativi, così come riportato dalla direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri che istituisce la Giornata nazionale degli stati vegetativi. L’iniziativa, è stata ben accolta dalle associazioni dei familiari e da tutti gli operatori sanitari che dedicano la loro professionalità a questa sindrome clinica. La data, anniversario della Morte di Eluana, oltre il significato temporale, ha la funzione non già di rinnovare le divisioni dell’opinione pubblica, bensì di rinnovare l’impegno di una società civile a dare dignità a questi pazienti convogliando gli sforzi dei modelli gestionali sanitari per ridare quantità e qualità di vita.
Questa forte convinzione è suffragata da importanti dati scientifici derivanti anche dall’esperienza del Reparto Gravi Cerebrolesioni acquisite presso il Polo specialistico riabilitativo “Fondazione Don Carlo Gnocchi” di Sant’Angelo dei Lombardi. In particolare, presso tale unità, è stato eseguito uno studio di efficacia per la valutazione di un modello gestionale per intensità di cura per pazienti con gravi cerebrolesioni acquiste. Sono stati studiati 228 pazienti di cui 112 seguiti con i modelli gestionali tradizionali e 116 nel modello per intensità di cura della Fondazione Don Gnocchi. Quest’ultimo modello ha consentito una precoce accettazione da parte delle rianimazione, un maggiore svezzamento dei devices, un minore ricorso ai reparti per acuti ed una migliore gestione territoriale. Durante un follow-up medio di 400 giorni i pazienti gestiti nell’ Unità Gravi Cerebrolesioni Asquisite, presentavano una riduzione del rischio assoluto di mortalità del 20%, mentre la riduzione del rischio relativo è stata del 32%.
Nel modello per intensità di cura della Fondazione a 400 giorni la sopravvivenza era del 64%. Tali dati impongono una riflessione di tipo sociologico: in una società moderna al paziente con scompenso refrattario, che a 400 giorni presenta una sopravvivenza media del 20% – è – coerentemente con la crescita del senso civico – data la fruibilità di reparti ad alta intensità di cura, devices(cuore artificale) e trapianto cardiaco; nel paziente in stato vegetativo la discussione si focalizza sull’opportunità di negazione di modelli gestionali ad alta intensità. Questa giornata ha la finalità di richiamare una riflessione collettiva non strumentale sul ruolo e senso civico di una comunità con una forte domanda di sviluppo della ricerca ai vari professionals.
Non bisogna dimenticare infatti che gli stati vegetativi sono una piccola parte di tutte le gravi cerebrolesioni e i problemi sono non solo quelli relativi agli stati vegetativi ma anche quelli di tutte le condizioni di gravi cerebrolesioni acquisite. In questa arena delle coscienze è necessario ancorare la propria testimonianza ad una incisiva azione per migliorare la cura e l’assistenza degli ammalati e delle loro famiglie, soprattutto al Sud.