Giovani in fuga, l’Officina dei Saperi scrive al sindaco Foti

AVELLINO – “Siamo giovani avellinesi che sentono l’esigenza di avere un’ alternativa in città: ogni anno centinaia di ragazzi lasciano la nostra provincia, per continuare i loro studi universitari o per cercare lavoro, questo è dovuto ad un territorio che non fa che spingere alla fuga. Siamo stanchi di vivere una città in cui non ci sono spazi di aggregazione, nonostante i numerosi edifici pubblici inutilizzati e dove non ci sono possibilità di realizzazione personale e collettiva”. Così …

AVELLINO – “Siamo giovani avellinesi che sentono l’esigenza di avere un’ alternativa in città: ogni anno centinaia di ragazzi lasciano la nostra provincia, per continuare i loro studi universitari o per cercare lavoro, questo è dovuto ad un territorio che non fa che spingere alla fuga. Siamo stanchi di vivere una città in cui non ci sono spazi di aggregazione, nonostante i numerosi edifici pubblici inutilizzati e dove non ci sono possibilità di realizzazione personale e collettiva”. Così i ragazzi dell’Officina dei Saperi si rivolgono al sindaco di Avellino Paolo Foti.
“Sembra però che a tutto ciò non si voglia trovare una soluzione, caso eclatante, infatti, delle ultime settimane è cio che sta accadendo alla casetta di vetro. Riteniamo che affidare alla Polizia Municipale quella struttura significa non aver capito quali sono i disagi della città: il problema di Avellino non è solo l’ ordine pubblico, ma è anche la totale assenza di un tessuto sociale e la mancanza di volontà nel connettere le varie iniziative culturali e nel costruire realmente un percorso costante durante l’ anno, al di là del singolo evento, che smuova la città . Uno dei principali obiettivi dell’ amministrazione dovrebbe essere quindi rendere quella zona un laboratorio di cultura e uno spazio di collaborazione e confronto sempre attivo per i giovani. Non possiamo più assistere invece ad una città che si chiude sempre di più e che non riesce realmente a dare una risposta alle nostre esigenze. C’è la necessità di un luogo dove incontrarsi, per socializzare, per progettare e realizzarsi, un luogo di crescita che garantisca una reale attenzione ai bisogni, ai desideri e sogni espressi dai giovani dove si punti a sviluppare un nuovo spirito di cittadinanza.
E’ fondamentale riuscire a far sentire ognuno protagonista della città, ciò significa dire che il tempo della delega è finito e che bisogna iniziare realmente a pensare nuove modalità di gestione e di confronto. Vogliamo che si dia maggiore voce e ascolto alle rivendicazioni dei giovani, ciò consisterebbe anche nel riuscire a capirle evitando di fingere soluzioni e possibilità che successivamente resterebbero, come è già più volte accaduto, vane promesse. Speriamo che nelle prossime settimane si riesca realmente ad aprire un percorso di collaborazione e di trasparenza che fino ad ora è stato solamente ostentato dall’ amministrazione, la quale in realtà si è mostrata, a parte per l’ introduzione del Forum, totalmente assente in materia di politiche giovanili e sociali, ma anche scarsamente propensa ad un reale confronto con gli studenti, forse per colpa della nostra giovane età.
Con questa lettera vogliamo evidenziare sempre di più la nostra voglia di cambiare realmente Avellino e di costruire uno spazio di discussione e di partecipazione nuovo; siamo per questo interessati ad un confronto reale con l’ amministrazione sperando finalmente di avere qualche risposta positiva e netta per dare il nostro contributo. I giovani non sono solamente il futuro della città, hanno bisogno di sentirsi anche parte del presente; questo finora è stato impossibile”, conclude la nota.

SPOT