Il Comune a rischio default, Capossela: “Tempi duri per Avellino”

AVELLINO – “Con sommo dispiacere e grandissimo disappunto ci soffermiamo su una situazione che ormai ogni avellinese conosceva già da un pezzo, quella di un Comune alle prese con il “rischio default”. Un dissesto nato dalla cattiva gestione dell’ente cittadino e che non può che lasciare una intera comunità alle prese con un senso di smarrimento. In parole povere, non ci sono soldi, e quindi non si cantano messe. Immaginate il futuro che ci attende, come il Natale all’insegna dell’austerity per Avellino, all’insegna della cinghia da stringere, perchè di euro da spendere per manifestazioni e addobbi……. non ce ne sarebbe nemmeno l’ombra. Ecco a che punto si è ridotta questa città. Fallimenti nella gestione e un ente che non ce la fa ad andare avanti, nemmeno per la quotidianità, con debiti che si presentano con cifre seguite da diversi zeri”. A parlare è il Presidente dell’Associazione Politico Culturale Movimento Azione Sociale, Francesco Capossela che si esprime in merito e afferma: “Non possiamo tacere rispetto alla gravissima crisi che colpisce il tessuto commerciale avellinese. Situazione di difficoltà che è evidente, ma proprio nella nostra Avellino, nulla si fa e si può fare, per favorire i commercianti che si dovranno attrezzare sin d’ora con proprie iniziative per provare a richiamare l’attenzione della gente e tentare di sbarcare il lunario, o almeno pagare le tasse, grazie alle vendite che si spera di fare nelle prossime festività natalizie. Quello in arrivo sarà un Natale povero, povero. Speranze di chi ha investito che difficilmente potranno tradursi in sorrisi. Nessuno ne parla. Nessuno si preoccupa di una crisi che è sotto gli occhi di tutti. Vorremmo che l’Amministrazione comunale, gli enti interessati, le associazioni di commercianti, si ritrovassero per discutere in questo difficile momento ma ad oggi registriamo un silenzio che non fa bene sperare. Il commercio avellinese è in ginocchio. Negozi che chiudono e cadono come foglie d’autunno. I grandi progetti, le mega opere restano al centro dell’attenzione, ma Avellino deve rinascere anche nel commercio, un settore che sta morendo, anche per responsabilità degli avellinesi che non hanno voglia di guardare in faccia alla realtà. Tra 60 giorni sarà festa. Il commercio avellinese resterà fuori dalla porta. Nessuno lo ha invitato…….”.

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