Inps, De Gisi: “Fermiamo l’attacco contro servizi e lavoratori”

Le federazioni del pubblico impiego d Cgil Cisl Uil e Cisal nazionali, di nuovo sul piede di guerra per scongiurare i tagli alla produttività dei lavoratori,che verranno effettuati dopo la bocciatura da parte della Ragioneria generale dello Stato del piano contenente le misure di riduzione della spesa presentato dall’Inps. I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e denunciano il “nuovo pesante attacco nei confronti dei lavoratori dell’Istituto”.
Le leggi approvate dal Parlamento Italiano negli ultimi due anni: L.183/2011, L.214/2011, L.44/2012, L.92/2012, L. 95/2012, L.228/2012 hanno chiesto all’Ente Previdenziale, o meglio dire agli Enti Previdenziali, visti le attuali integrazioni con INPDAP ed ENPALS un taglio strutturale delle sue spese di funzionamento, ed una riduzione dei cosiddetti consumi intermedi, per un importo complessivo che supera i 530 milioni di euro nel triennio. Per rispondere a tale obbligo l’INPS è stato costretto a ridurre i servizi erogati alla propria utenza, con notevole disagio ai soggetti cittadini/utenti più deboli, pensionati, disoccupati e soggetti titolari di benefici socio‐assistenziali.
E’ storia di oggi che il Collegio dei Sindaci dell’INPS, con due note di variazione al bilancio, si è reso protagonista di un’interpretazione delle norme che ha determinato un taglio, per oltre 94 mln, del fondo incentivante l’attività di produzione dell’Istituto, con il rischio reale di abbattere le retribuzioni dei lavoratori per circa 4.000,00 euro l’anno, mentre è in atto un difficile processo d’integrazione e riorganizzazione a seguito della soppressione dell’INPDAP e dell’ENPALS, e contestualmente viene confermato il blocco del rinnovo dei contratti nazionali.
“Non permetteremo nessun taglio alle retribuzioni in godimento e nessuna ulteriore riduzione delle risorse destinate all’erogazione dei servizi previdenziali ”, tuonano i segretari nazionali di Fp‐Cgil, Cisl‐Fp, Uil‐Pa e Fialp‐Cisal. “Se c’è un taglio da fare è quello sulla spesa improduttiva e sulle risorse inutilizzate. “Tagliare i finanziamenti ai progetti speciali è ingiusto e insensato” – riferisce Sabino DE Gisi della CISL FP IrpiniaSannio ‐ “In primo luogo perché si penalizzerebbero,ad obiettivi raggiunti, lavoratori già sottoposti a blocco dei contratti “In un momento difficile come questo,con disoccupazione e cassa integrazione alle stelle, l’Inps non può essere utilizzato come il bancomat a cui ogni governo può attingere a piacimento”.
Di fronte a tale difficilissima situazione che coinvolge l’Istituto, oggi di fatto unico soggetto pubblico erogatore delle prestazioni previdenziali e del welfare del Paese, ed i suoi lavoratori, unici baluardi a difesa dello stato sociale e garanti della uguaglianza di trattamento per tutti i cittadini, la CISL‐FP porrà in atto una serie di iniziative che porteranno alla mobilitazione dei dipendenti dell’INPS a tutela e salvaguardia del salario senza che questo venga defraudato dal governo di turno, che ha come unico obiettivo quello di fare “cassa”.
“E’ uno scempio che va fermato, prima che metta in ginocchio i lavoratori, le famiglie e l’intero sistema di sicurezza sociale” conclude il Segretario di Cisl fp IrpiniaSannio Doriana Buonavita: “per cui daremo sostegno alla vertenza con la mobilitazione di mercoledì 2 ottobre con le assemblee in tutti gli uffici e venerdì 4 ottobre con manifestazioni in tutte le sedi provinciali Inps del Paese”.

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