Irpiniambiente, Cgil chiede contratto Federambiente

AVELLINO – “Ancora una volta si ripete l’assurdo ed incomprensibile atteggiamento, purtroppo non contrastato nemmeno dalle altre organizzazioni sindacali, teso ad impedire una dichiarazione a verbale della Funzione Pubblica CGIL a chiarimento dell’aspetto relativo al passaggio dei dipendenti a IRPINIAMBIENTE, per legarlo all’art. 6 del CCNL di settore. Passaggio che, a fronte di quanto scritto nell’accordo, corre il rischio di non essere chiaro e puntuale per le garanzie ed il riconoscimento di diritti maturati dai dipendenti”. E’ quanto fanno sapere attraverso una nota la CGIL e la FP CGIL di Avellino relativamente alla mancata firma dell’accordo con Irpiniambiente.
“Tale comportamento – proseguono – ha nei fatti costretto questa organizzazione a non sottoscrivere l’accordo. Accordo a cui, grazie anche ai contributi della CGIL, erano stati apportati miglioramenti e precisazioni. Questa organizzazione ribadisce il proprio prioritario interesse a che si avvii in maniera concreta e celere l’attività della nuova società e anche per questo era disposta, fatte le necessarie precisazioni a sottoscrivere il documento. Evidentemente c’è chi, all’interno della società, utilizza artatamente strani meccanismi sulle relazioni sindacali per creare divisioni tra le oo.ss e confusione tra i dipendenti. A tal proposito si tiene a precisare che le posizioni espresse da questa organizzazione non sono il frutto di nessun ordine superiore, ma sono la conseguenza di una chiara autonomia di pensiero e di posizione, che forse altri, che pur si esercitano in elucubrazioni sulla materia, non hanno Al fine di dirimere tali incomprensioni, la CGIL Funzione Pubblica e quella Confederale, chiedono alla Dirigenza della nuova società un incontro per chiarire le modalità con cui tenere corrette relazioni sindacali.
Rimane intatto l’impegno della CGIL perché sia garantita la gestione integrata dei rifiuti, l’applicazione del CCNL Federambiente e i diritti e le garanzie per i dipendenti che pur dovrebbero essere chiamati ad esprimere il loro ultimo e, secondo noi vincolante, parere”.

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