L’Associazione “Insieme” contro la pillola per l’aborto |
L’Associazione “Insieme” contro la pillola per l’aborto
L’Associazione “Insieme” esprime il proprio parere contrario sulla cosiddetta “pillola assassina”, che permette l’aborto chimico. A seguire vi proponiamo il testo integrale della nota giuntaci in redazione: “Dalla biblica sanzione: “ partorirai nel dolore” alla tecnologica promessa: “ “abortirai senza dolore”. E’ questo in sostanza il messaggio proveniente dalla decisione dell’AIFA (Associazione Italiana del Farmaco) che con 4 voti a favore e 1 contro ha spianato la strada all’utilizzo della pillola RU-486 per l’aborto chimico, quella che viene definita pillola assassina, “kill pill”. Un’agenzia di tecnocrati e di burocrati, come già in precedenza qualche sentenza creativa di magistrati in cerca di innovazioni giuridiche, ha così reso possibile tutto ciò in netto contrasto con quanto, solo alcuni giorni prima, il Parlamento, con voto ad ampia maggioranza, aveva stabilito a favore della difesa della vita. Ora non ci sono più limiti e, di fatto, ha vinto l’idea radicale dell’aborto libero quale suprema espressione di autonoma libertà della donna. Non importano le 29 vittime accertate dal 1988 e le ben note conseguenze, talora drammatiche, per le donne che si accingono a compiere questa scelta in estrema solitudine. L’industria farmaceutica da un lato e il generale decadimento dei valori, dall’altro, in assenza di un pronunciamento legislativo, hanno permesso che si perpetrasse questo ennesimo decisivo attacco al diritto alla vita. Bene ha fatto l’amico Romano Colozzi, assessore al bilancio della regione Lombardia, a esprimere l’unico voto contrario in sede AIFA, in coerenza con le sue convinzioni morali e della cultura cattolica di cui è autorevole esponente politico. Tiepido e incoerente si è dimostrato il governo, in cui solo le voci forti del sottosegretario Eugenia Roccella e un po’ più flebili, seppur pronunciate, del ministro Sacconi, hanno fatto da contrappunto ad una decisione amministrativa destinata ad incidere profondamente nel costume delle donne italiane. Per il resto, un generale silenzio, squarciato solo dalle solitarie battaglie dell’ateo devoto,Giuliano Ferrara su “Il Foglio”, del presidente emerito, Francesco Cossiga, e le prese di posizione nette del Vaticano e del quotidiano dei cattolici, “Avvenire”. E così, un Paese che vive una condizione di pesantissima denatalità sceglie la strada dell’assolutizzazione della libertà dell’aborto, di fatto rendendo praticamente nulli gli stessi limiti applicativi della Legge 194. Ci attendiamo un colpo di reni del governo e del Parlamento affinché non si introduca una stravagante prassi nel Paese, in cui lo stato di diritto venga stabilito non dagli organi proposti dalla volontà popolare, ma da sedi tecnico amministrative deputate ad applicare le norme e non a introdurne surrettiziamente senza e contro la volontà del popolo sovrano”.