ALTAVILLA IRPINA – Il Forum dei Giovani di Altavilla Irpina fa proprio l’appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della festività del Primo Maggio, affinché l’Italia sia sempre più un Paese fondato sul lavoro. Un appello da non recepire e condividere “con ipocrisia istituzionale”, così come afferma il Presidente Napolitano, ma da mettere in pratica con delle azioni concrete ed efficaci. È questo il compito della Politica e delle Amministrazioni, creare le condizioni perché ai giovani sia “restituita la loro età adulta”. Oggi i giovani hanno bisogno di indipendenza, mentre lo Stato ha bisogno che i giovani si impegnino nella vita pubblica. E queste due possibilità sono legate da un solo filo conduttore: il lavoro. Perché non può essere garantito ad un ragazzo la possibilità di interessarsi della cosa pubblica se alle spalle non ha una sicurezza economica, e allo stesso modo non gli si può garantire indipendenza nella famiglia, negli affetti ma anche nel contesto professionale, se a farla da padrone è la condizione precaria. Il Forum di Altavilla, pertanto, in continuità con la manifestazione del 9 aprile scorso contro il precariato, rivolge un appello all’amministrazione di Altavilla affinché metta in campo delle misure per favorire l’occupazione giovanile, a cominciare da un investimento economico nel settore dell’Informagiovani, un appello all’Amministrazione della Provincia di Avellino, affinché impegni una parte cospicua dell’avanzo economico di bilancio (quasi 50 milioni di euro) in azioni per lo sviluppo dell’occupazione stabile in Irpinia, alla Regione e al Governo affinché detassino quelle imprese che investono sui giovani con assunzioni a tempo indeterminato, perché combattano il fenomeno degli stage non retribuiti, perché creino una rete di contatti tra le aziende e le istituzioni pubbliche, a cominciare dai Centri per l’Impiego che, purtroppo, solo raramente riescono ad incrociare la sfera della domanda di lavoro con quella dell’offerta. Degli interventi strutturali a favore delle nuove generazioni, perché i giovani non rappresentano solo il futuro, ma sono soprattutto il presente.