Lioni, al Vanvitelli prima borsa di studio “Pasquale Luongo”

LIONI – Commozione palpabile ed intensa partecipazione di alunni e docenti sabato mattina nell’Aula Magna del Vanvitelli in via Torino per la consegna della Prima Borsa di Studio destinata all’alunno più meritevole del corso programmatori, istituita dalla famiglia di Pasquale Luongo, la cui giovanissima vita si è spezzata a 16 anni su un campetto di calcio nel 2009. Il conferimento è andato a Margherita Casale, di Lioni, che lo scorso anno ha terminato il suo corso di studi al Vanvitelli, conseguendo all’Esame di Stato il brillante risultato di 100 e lode. Ancora più significativa l’attribuzione di questo riconoscimento all’impegno, visto che l’alunna era compagna di classe di Pasquale e sua grande amica.
Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti, oltre al Dirigente Scolastico Prof. Vincenzo Lucido e alla sua Vice, Prof.ssa Nicla Popoli, i genitori di Pasquale Luongo, la sorella Maria Clelia, anche lei ex alunna del corso programmatori, il Sindaco di Calabritto e docente dell’Istituto, Gelsomino Centanni, Monsignor Tarcisio Gambalonga, parroco di Lioni, la mamma della premiata e la sorella Rossella, anche lei alunna del Vanvitelli, gran parte dei compagni di classe di Pasquale e Margherita e moltissimi studenti e docenti della scuola.
Proprio il Preside Lucido, nell’avviare la cerimonia, con sensibilità ed emozione, ha voluto sottolineare l’eloquenza del silenzio della platea, denso di rispetto e partecipazione, connotandolo come la migliore espressione di tanti pensieri pudicamente sottaciuti. Ha inoltre voluto manifestare la sua soddisfazione per il premio conferito a Margherita Casale, che a Siena sta ottenendo brillanti riconoscimenti anche in ambito universitario. Si è complimentato con i docenti che in questi anni di studi superiori al Vanvitelli, hanno saputo suscitare in lei curiosità, impegno e sensibilità culturale.
Ha poi ricordato Pasquale Luongo, alunno e figlio esemplare, ragazzo serio, impegnato anche nel sociale, la cui scomparsa improvvisa sul campo di calcetto di Calabritto, suo paese natale, ha creato in tutti quelli che lo conoscevano sentimenti di sgomento e rabbia, sfociati poi in una rinnovata spinta a vivere nel suo esempio e non solo nel suo rimpianto. Perché, ha concluso il Dirigente Scolastico, “solo un grande atto di fede ci permette di accettare il grande mistero della vita e della morte. Ma nessuno di noi muore se resta nel ricordo degli altri. E sono sicuro che Pasquale in questo momento da lassù ci sorride.”
Anche il Sindaco di Calabritto, Gelsomino Centanni, ha voluto brevemente esprimere la sua partecipazione ed il suo apprezzamento per la scelta dei Signori Luongo di onorare la memoria del figlio con un gesto simbolico ma molto significativo come quello della borsa di studio. “La nostra patria è lassù nel cielo, ci ricorda San Paolo, e noi dobbiamo vivere in modo pieno la nostra missione terrena ma col giusto distacco dalle cose materiali” ha sottolineato Don Tarcisio, lodando il modo nobile ed appropriato di tenere vivo il ricordo del loro figlio.
La commozione ha preso il sopravvento quando il Dott. Giovanni Luongo, padre di Pasquale, ha voluto ringraziare il Preside Lucido per la costante presenza a fianco della famiglia e per il gesto compiuto due anni fa dell’intitolazione di una delle aule di informatica a suo figlio e anche il Sindaco Centanni per aver fatto lo stesso per il campo di calcio di Calabritto. “Ognuno ha la sua stella, non abbiate paura di vivere” ha detto rivolgendosi ai giovani presenti.
Gli alunni del Vanvitelli, attraverso le parole di Giuseppe Caruso, Presidente del Comitato Studentesco, hanno voluto ringraziare la famiglia perché “una borsa di studio in suo onore significa creare un legame stretto con noi studenti, dando un senso alla vita breve di Pasquale attraverso la realizzazione dei nostri obiettivi”. Hanno poi commemorato il loro compagno con la poesia di Omar Falworth Il valore della vita, che inizia con questo verso: Il valore della vita non sta in ciò che sai,/ma in ciò che riesci ad amare. Al momento della premiazione, Margherita Casale, alta, bella, sensibile, ma per sua stessa definizione “assolutamente normale”, ha raggiunto il posto d’onore accanto alla famiglia di Pasquale, ed ha ricordato il compagno scomparso con profondità e semplicità, toccando tutti con la sua testimonianza: “Pasquale ha lasciato in noi un segno indelebile e quando ci incontriamo, ci rendiamo conto di parlare di lui al presente, proprio come se fosse ancora in mezzo a noi. E lo è, perché pur non essendo uno che si faceva notare, ci ha insegnato a credere in noi stessi, in quello che facciamo e a dare forza alle nostre idee e alle nostre capacità”.
La cerimonia, tra flash, applausi e coinvolgimento generale, si è conclusa con le coinvolgenti parole della madre di Pasquale, la Prof.ssa Virginia Di Trolio, docente al Maffucci di Calitri, che ha ringraziato Preside e ragazzi, ricordando che “nessun uomo è fine a se stesso”.

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