Ma Avellino-Verona com’è finita?

Da sabato scorso s’è parlato di tutto, tranne che della partita vinta dall’Avellino per 2-0 contro il Verona, che prima di quell’incontro era la capolista della serie B.
Tra la denuncia di danneggiamenti alla vettura su cui i dirigenti del Verona si dirigevano allo stadio, le indagini concluse dopo ben quattro giorni con la denuncia di 8 persone definite “ultrà” (tra le quali potrebbe non esserci l’autore materiale del danneggiamento), le polemiche a distanza tra i sindaci Tosi e Foti, tra …


Da sabato scorso s’è parlato di tutto, tranne che della partita vinta dall’Avellino per 2-0 contro il Verona, che prima di quell’incontro era la capolista della serie B.
Tra la denuncia di danneggiamenti alla vettura su cui i dirigenti del Verona si dirigevano allo stadio, le indagini concluse dopo ben quattro giorni con la denuncia di 8 persone definite “ultrà” (tra le quali potrebbe non esserci l’autore materiale del danneggiamento), le polemiche a distanza tra i sindaci Tosi e Foti, tra vigili urbani e poliziotti, tra i dirigenti delle società, con dibattiti e formu, accuse tra tifosi, ecco che arriva pure il comunicato del Verona calcio che, in risposta a quello dell’Avellino, riporta una frase su cui riflettere.
Riferendosi all’episodio avvenuto prima della partita, viene scritto: “Speravamo potesse essere l’occasione per unirci tutti in una condanna doverosa – si legge nel comunicato del Verona- senza dover scivolare in giustificazioni che sembrano avere come intento quello di deviare l’attenzione”.
Ed è proprio così: l’attenzione è stata completamente deviata. Nessuno ha parlato del risultato, della sconfitta della capolista. L’hanno fatta passare sotto silenzio.
La tifoseria del Verona, la stessa dirigenza, forse pure tecnico e calciatori, hanno oscurato la indegna prestazione (così definita da Pecchia) della squadra gialloblù che ha perso il primato.
Neppure in casa Avellino s’è parlato dell’impresa compiuta dagli uomini di Novellino, del sesto risultato utile consecutivo coinciso con una vittoria importante.
Il risultato del campo non conta più quando succede qualcosa che con il calcio ha poco da spartire: è questa l’amara constatazione per quanto avvenuto lontano dallo stadio.
Contano le denunce, le indagini, i cori miserabili di gente miserabile che non sa cosa sia il terremoto (e magari potrebbe un giorno scoprire), i divieti che colpiscono nel mucchio (chiusura curva: e cosa c’azzeccano quelli che non hanno partecipato alla rissa avvenuta, peraltro, lontano dallo stadio?) e tante altre cose che provocano un’ondata di rigetto verso il calcio.
Ma domani si gioca a Cittadella, con l’Avellino senza tifosi al seguito. L’augurio è di ottenere un risultato importante e ricordarlo.

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