Meeting, le due Culture di Biogem

Meeting, le due Culture di Biogem
A catalizzare la mattinata di studi del Meeting “Le Due Culture” la figura di Federico II. E proprio sul grande imperatore della casata di Svevia ha relazionato il Presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, ex ministro dell’Università e della ricerca scientifica, nonché emerito professore all’Universi…

Meeting, le due Culture di Biogem

A catalizzare la mattinata di studi del Meeting “Le Due Culture” la figura di Federico II. E proprio sul grande imperatore della casata di Svevia ha relazionato il Presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, ex ministro dell’Università e della ricerca scientifica, nonché emerito professore all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Federico II, sicuramente uomo di governo, di lettere e di scienze, e tra l’altro critico verso Ariano Irpino per averlo tradito: «Federico è stato un personaggio che ha saputo sintetizzare nel suo interesse e nel suo impegno gli aspetti della cultura scientifica. Ha scritto anche un trattato di ornitologia, che è un documento scientifico, e nella sua corte ha alimentato molte attività scientifiche. Il ptimjo tratto di chirurgia è nato su commissione di Federico II ad un grame chirurgo del tempo, Guglielmo di Saliceto». Tutto il riporto in Italia della cultura araba, nel settore scientifico, si deve Federico II». Questa le motivazioni di un imperatore umanista: «Un uomo decisamente di lettere perché ha fondato la rinomata scuola siciliana che è stata la prima espressione delle produzioni poetiche in volgare, ossia in italiano». Ma Zecchino avvicina Federico II ad Ariano anche come umanista: «Ricordiamo innanzitutto che ha composto un compimento poetico rivolto ad Ariano, per la verità un componimento stizzito perché Ariano era passata alla coalizione avversaria di Federico II». In un certo senso il Tricolle lo aveva tradito e l’ex Ministro ricorda alcuni versi. Federico II infatti ha scritto: «Ariano che eri parte della mia corona, parte che eri vicina alla mia persona. Ti senti forte e tranquilla perché sei arroccata su un monte. Ma insomma forse te ne pentirai di questo cambiamento». Naturalmente Federico II è passato alla storia soprattutto perché grande uomo di governo: «Questo era il suo mestiere principale ò asserisce Zecchino – era infatti imperatore del Sacro Romano Impero e Re del Regno delle due Sicilie». Zecchino ritiene che Federico II sia degno di essere citato anche per ragioni territoriali. «Federico co II ha vissuto principalmente in questa area – aggiunge – perché Palermo era la capitale formale era Palermo, infatti quasi quattordicenne si trasferito a Foggia, utilizzando ques’area come zona del suo diletto per l’arte della caccia». E accia già un primo bilancio del Convegno: «Soddisfatto èper varie ragioni: la prima per la straordinaria partecipazione del pubblico. C’è stato un mare di persone soprattutto non mediche e non biologhe che ha seguito un convegno scientifico con interesse. Poi perché qui a Biogem si sono confrontati nomi della cultura nazionale». Nel pomeriggio il professore Roberto di Laurom Presidente della Stazione Zologia Anton Dohrn, di Napoli si è confrontato sul tema Genetica e Linguistica con Federico Albano Leoni dell’Università La Sapienza di Roma. Secondo Di Lauro «nel linguaggio c’è una componente genetica perché a specifiche alterazioni del linguaggio corrisponde una lesione in alcune aree del cervello. Il linguaggio è senza dubbio una prerogativa dell’uomo perché da quando si conosce il genoma della scimmia e dell’uomo si è visto che c’è una differenza di 35 milioni di genomi stessi. Ma il linguaggio è maggiormente coordinato dall’uomo e non da un scimmia non per la quantità stessa, ma per il contenuto». A fare la differenza è proprio il Fox P2, ossia il genoma tipico del linguaggio. Questa la posizione di Albano Leoni: «La sfida è quella di lavorare di comune accordo tra linguisti e scienziati per limitare il gup esistente»

SPOT