Mirabella, ok al progetto del parco fluviale sul Calore

IL PROGETTO – Se ne parlava da anni, molti anni, e soprattutto era atteso da tanto. Il parco fluviale lungo il fiume Calore, da Mirabella Eclano ad Apice, finalmente sarà realizzato. Il progetto, dunque, non è più una chimera ma è a un passo dalla realizzazione. Dopo il disco verde ottenuto grazie allo schema d’accordo tra l’amministrazione comunale eclanese e il consorzio di bonifica adesso c’è da superare solo un passaggio tecnico e burocratico, quello della discussione in seno al civic…

IL PROGETTO – Se ne parlava da anni, molti anni, e soprattutto era atteso da tanto. Il parco fluviale lungo il fiume Calore, da Mirabella Eclano ad Apice, finalmente sarà realizzato. Il progetto, dunque, non è più una chimera ma è a un passo dalla realizzazione. Dopo il disco verde ottenuto grazie allo schema d’accordo tra l’amministrazione comunale eclanese e il consorzio di bonifica adesso c’è da superare solo un passaggio tecnico e burocratico, quello della discussione in seno al civico consesso della cittadina del medio Calore che da diversi lustri accarezzava questo ambizioso progetto. A un passo dal sogno insomma. Il progetto è stato anche lautamente finanziato: sono stati già stanziati dieci milioni di euro destinati al piano di recupero fluviale e ambientale, e entro un anno dovrà essere completato il primo lotto. I fondi ci sono, e come, e c’è pure una scadenza da rispettare. Soddisfazione alle stelle per l’attuale esecutivo eclanese, guidato da Francesco Antonio Capone, che incassa l’ennesimo successo in meno di un anno di guida amministrativa. E questo poi non è un successo inferiore agli altri, anzi, è quello che sta più a cuore agli amministratori locali. In questo modo sarà creato un invaso, e si procederà alla relativa bonifica dell’area fluviale e di conseguenza anche dalle acque del Calore da anni infestate ormai dai batteri dell’e-coli e della salmonellosi. Nel progetto di recupero rientrano pure una cinquantina di aziende agricole sannite che dalla creazione del parco fluviale otterranno importanti benefici. Il primo è quello idrico: da quando infatti è scatta l’emergenza e-coli e le ordinanze di divieto tutti gli imprenditori agricoli della zona non possono più attingere direttamente l’acqua a uso irriguo dal fiume Calore. Con il parco invece si provvederà pure mantenere determinati standard di equilibrio ecologico delle acque fluviali contaminate da scarichi abusivi. L’invaso occuperà una vasta area, e nel contempo saranno creati appositi percorsi eco-turistici ed enogastronomici. L’obiettivo resta quello di valorizzare, riqualificare e promuovere un territorio per troppo tempo dimenticato nonostante i buoni propositi ventilati in un passato che oggi appare remoto da altre amministrazioni. In questo modo si risolleveranno le sorti di un vasto spicchio fluviale e della valle omonima che è alla ricerca del meritato riscatto.

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