Momento difficile per l’istruzione in Irpinia

Momento difficile per l’istruzione in Irpinia
Rosa Grano, provveditore provinciale agli studi, analizza il momento difficile della scuola irpina in un’intervista. Dottoressa Grano, che momento vive la scuola? “Un momento certamente difficile. Il piano di programmazione promosso dal Ministro Gelmini, pone una serie di problematiche rispetto alle…

Momento difficile per l’istruzione in Irpinia

Rosa Grano, provveditore provinciale agli studi, analizza il momento difficile della scuola irpina in un’intervista. Dottoressa Grano, che momento vive la scuola? “Un momento certamente difficile. Il piano di programmazione promosso dal Ministro Gelmini, pone una serie di problematiche rispetto alle quali è oggettivamente difficile immaginare una soluzione. L’aspetto che davvero preoccupa è quello relativo ai tagli operati sul personale docente, che solo in Irpinia produrranno un rilevante numero di esuberi. La vera questione riguarda la situazione dei precari, ed è chiaro che costoro non avranno alcun incarico”. Perchè la scuola irpina paga un prezzo tanto alto? “Un intervento di razionalizzazione ed ottimizzazione era certamente necessario. Certo è, che in Irpinia paghiamo anche lo scotto di un incisivo abbassamento demografico. Pensi che la seconda fase di tale processo prevede la chiusura dei plessi scolastici con meno di cinquanta alunni”. Per quanto riguarda i dati degli esami, pare che il numero dei respinti sia incrementato in maniera esponenziale in tutta Italia. Anche in Irpinia si registra un trend analogo? “Ad oggi, la sottoscritta non ha alcuna notizia di alunni respinti all’esame di stato. Quello che invece si registra, è un minor numero di voti eccellenti, e soprattutto una marcata diffusione di sufficienze”. Quali sono gli interventi programmati per la riqualificazione dell’edilizia scolastica da qui ai prossimi mesi? “Abbiamo a disposizione sei milioni di euro per la messa in sicurezza di ben 18 istituti scolastici, e sono convinta che quei soldi verranno ben spesi. Vi sono diversi istituti, come il Virgilio che manca di dodici classi, o come il Dorso che doveva essere aperto a settembre ma che non aprirà i battenti prima della fine dell’anno, rispetto ai quali occorre trovare una soluzione. Quel che è certo, è che una soluzione va trovata, ed anche in breve tempo”.

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