Moscati, “Rischio ed errore in Medicina Trasfusionale”

Moscati, “Rischio ed errore in Medicina Trasfusionale”
Al via stamani, presso l’Hotel de La Ville di Avellino, la due giorni del convegno organizzato dall’Azienda Ospedaliera “S. G. Moscati” e dall’Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue). Gli esperti provenienti da tutta Italia lanciano un appello affinché l’azione svolta dalle Associazioni d…

Moscati, “Rischio ed errore in Medicina Trasfusionale”

Al via stamani, presso l’Hotel de La Ville di Avellino, la due giorni del convegno organizzato dall’Azienda Ospedaliera “S. G. Moscati” e dall’Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue). Gli esperti provenienti da tutta Italia lanciano un appello affinché l’azione svolta dalle Associazioni di Volontariato in collaborazione con le strutture sanitarie venga riconosciuta a tutti i livelli istituzionali e non venga dispersa. Un braccialetto con il codice a barre per l’individuazione dei pazienti e l’inattivazione delle piastrine e del plasma per evitare infezioni da germi non testati: queste le proposte avanzate da Raffaele Romano, direttore del Simt (Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale) dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino nel corso della due giorni dell’evento “Rischio ed errore in Medicina Trasfusionale – Un impegno per la ricerca di soluzioni”, che ha preso il via stamani presso l’Hotel de La Ville di Avellino. «L’errore – ha spiegato Romano – consiste nell’individuazione di chi deve ricevere la trasfusione; il rischio è legato al prodotto che si prepara. Con l’applicazione di un braccialetto dotato di un codice a barre si eliminerebbe l’errore di individuazione del paziente. Con l’inattivazione – procedura che distrugge tutti i virus, anche quelli che non rientrano negli esami di legge – si scongiurerebbe anche il fattore rischio». I due sistemi di sicurezza, che Romano ha annunciato di voler introdurre all’interno del Simt dell’Azienda “Moscati” entro l’anno nuovo, dovrebbero garantire una prestazione sicura al 100%. «La trasfusione di sangue – ha continuato Romano – è ancora gravata da una serie di effetti iatrogeni e le complicanze di natura immunologia e infettiva rappresentano una significativa fonte di mortalità, soprattutto nei pazienti critici, come gli immunodepressi, i trapiantati, i bambini. La ricerca di soluzioni in grado di rendere sicura la trasfusione deve essere un obiettivo prioritario nello svolgimento dell’attività di chi opera nel settore. Scopo degli incontri organizzati ad Avellino è proprio quello di sollecitare una sorta di autovalutazione del grado di prevenzione e di sicurezza raggiunto e di avanzare proposte per ottimizzarlo». L’evento, che proseguirà nel pomeriggio all’Hotel de La Ville e per l’intera giornata di domani, sabato 12 dicembre, presso l’Aula Magna dell’Azienda “Moscati” (plesso ospedaliero di Viale Italia, inizio ore 9), è stato organizzato dal Simt del “Moscati” e dall’Avis provinciale di Avellino. Numerosi i relatori giunti dalle strutture sanitarie di tutta Italia per partecipare al convegno (è’ possibile visionare il programma completo degli interventi sul sito internet dell’Azienda Moscati al seguente indirizzo: http://www.aosgmoscati.av.it/moscati/cms/portale/informativo/file_2009_10_13-8_37_44.html). Sia i rappresentanti dell’Avis che i medici presenti al convegno hanno sottolineato la necessità di impegnarsi affinché il lavoro di collaborazione tra le associazioni di volontariato e le strutture sanitarie non venga disperso. Organizzare un tavolo di concertazione per coinvolgere tutte le istituzioni, da quelle centrali a quelle periferiche, è stato l’invito lanciato dai presenti per cercare di riorganizzare il settore del Sistema Trasfusionale, in modo tale da ottenere una razionalizzazione delle risorse e una valorizzazione del dono volontario del sangue.

SPOT