“Negli ultimi giorni, i giornali locali danno notizia di grandi manovre politiche per la definizione dell’assetto della nuova provincia. A riempire le testate dei giornali i soliti nomi, i soli volti ma di programmi, idee di sviluppo, visioni per una crescita coerente con le esigenze e vocazioni dell’Irpinia neanche l’ombra”. E’ quanto sostiene il Comitato No trivellazioni petrolifere in Alta Irpinia. |
“Negli ultimi giorni, i giornali locali danno notizia di grandi manovre politiche per la definizione dell’assetto della nuova provincia. A riempire le testate dei giornali i soliti nomi, i soli volti ma di programmi, idee di sviluppo, visioni per una crescita coerente con le esigenze e vocazioni dell’Irpinia neanche l’ombra”. E’ quanto sostiene il Comitato No trivellazioni petrolifere in Alta Irpinia.
“I progetti di ricerca di idrocarburi in Irpinia attendono la conclusione degli iter autorizzativi e nessuno, proprio nessuno, è riuscito ad andare oltre a semplici e propagandistici proclami di contrarietà. Al dramma del petrolio, si aggiungono accumulatori elettrici sperimentali e piani di nuovi mastodontici parchi eolici che il recente “sblocca italia” vorrebbe rimettere in piedi. La domanda che ci poniamo, alla luce di tutto questo fermento è: MA L’IDEA DI SVILUPPO DI QUESTA PROVINCIA QUAL E’???? Quali sono i piani energetici, quali sono i piani industriali, quali i piani di sviluppo sociale??? La necessità di un intervento di ripianificazione generale della provincia, mai come in questo periodo storico, appare urgente per far fronte a mille criticità, che l’inefficacia degli interventi degli ultimi anni hanno tragicamente alimentato.
Le lacune delle varie amministrazioni politiche hanno prodotto vere emergenze sociali e moti di protesta che, paradossalmente, son poi diventate manifesti programmatici per campagne elettorali. L’appello che adesso rivolgiamo alle istituzioni è di abbattere il muro di gomma fatto di alibi di sorta e di agire in maniera coerente ed efficace.
Un’idea per muovere verso la luce potrebbe essere l’adozione del Codice Urbani (d.lgs 42/2004) che definisce misure di tutela del paesaggio e del patrimonio culturale. Così come per varie aree del territorio nazionale dove insistono criticità ambientali ed importanti produzioni agro alimentari, anche per l’Irpinia il codice Urbani potrebbe rappresentare un primo presidio di garanzia dallo scempio ambientale ed uno strumento naturale d’indirizzo programmatico vocato allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione delle prerogative naturali. Questo appello lo rivolgiamo a coloro che inizieranno a concorrere alla presidenza della nuova provincia, ai candidati alle prossime regionali e ai politici adesso in carica affinchè si ATTIVINO CONCRETAMENTE PER TUTELARE QUESTA PROVINCIA”.