Novolegno: “Lavoratori e sindacato non siano spettatori passivi”

“Gli ultimi eventi che hanno coinvolto la Novolegno di Montefredane (il grave infortunio del lavoratore ed il successivo incendio) e fermo restando il ruolo della magistratura sulle responsabilità e degli organi preposti alla vigilanza e la tutela della salute e dell’ambiente interno ed esterno allo stabilimento e degli accertamenti a supporto, dai lavoratori e dal sindacato questa situazione non può essere vissuta passivamente, da spettatori”. E’ quanto sostiene Mennato Magnolia, responsabile…

“Gli ultimi eventi che hanno coinvolto la Novolegno di Montefredane (il grave infortunio del lavoratore ed il successivo incendio) e fermo restando il ruolo della magistratura sulle responsabilità e degli organi preposti alla vigilanza e la tutela della salute e dell’ambiente interno ed esterno allo stabilimento e degli accertamenti a supporto, dai lavoratori e dal sindacato questa situazione non può essere vissuta passivamente, da spettatori”. E’ quanto sostiene Mennato Magnolia, responsabile Filca Cisl IrpiniaSannio area Avellino.
“La Novolegno – prosegue – è una realtà dell’area industriale di Pianodardine del “settore legno” che come è ben noto è attiva da un trentennio, producendo pannelli in MDF e cassette ortofrutticole, occupando complessivamente una forza lavoro di oltre 200 occupati, anche con le ditte esterne e la vicina Xilopac che insieme fanno parte del gruppo Fantoni di Udine.
I lavoratori complessivamente sono organizzati nel sindacato, fin dall’inizio dell’attività e attualmente esiste in base al contratto di categoria e leggi sul lavoro, una RSU aziendale (rappresentanza sindacale unitaria) ed una RLS (rappresentanza lavoratori sicurezza e ambiente) che si confrontano normalmente, spesso anche con il supporto delle Organizzazioni sindacali e datoriali; a volte anche con aspri scontri, soprattutto quelli finalizzati alla difesa dei livelli occupazionale ( come nelle vicende del 2009); si può tranquillamente affermare che è una delle migliori realtà industriali della provincia, per quanto attiene il rispetto delle regole in materia di lavoro ed esprime storicamente un livello di contrattazione aziendale ( merito delle parti), da invidiare.
Proprio l’attenzione alla salute, alla sicurezza e all’ambiente (anche quello esterno di contesto), è stata sempre una prerogativa dei lavoratori della Novolegno e del Sindacato nel suo complesso condivisa dall’azienda, sempre apprezzata e che tante volte ha spinto l’interessamento delle istituzioni ai vari livelli e gli organi preposti alla tutela della sicurezza e dell’ambiente, quale ruolo importante di garanzia per tutti.
Fermo restando appunto le prerogative di ognuno, ruoli e responsabilità, non va neanche sottaciuta la fase delicata del momento che si sta attraversando di grave crisi economica ed occupazionale, quindi la necessità in tal senso di imprimere un’accelerazione agli accertamenti e delle relative soluzioni ( prendiamo positivamente atto che gli accertamenti dell’Arpac non hanno dato risultati rilevanti dal punto di vista ambientale). Crediamo non si possa fare di ogni erba un fascio e agire sulle emozioni del momento o per partito preso (in Novolegno in 30 anni non risulta alcun lavoratore ammalato o morto per tumore), gli incidenti piccoli o gravi che siano vanno evitati, usando tutti gli accorgimenti per evitarli. L’obiettivo per quanto ci riguarda è “infortunio zero” attraverso la prevenzione e la fattiva collaborazione di tutti.
Proponiamo, da subito, una urgente riflessione unitaria del sindacato nella sua interezza, della RSU e dei lavoratori, finalizzata ad avere tavoli di confronto con tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di accelerare le soluzioni che salvaguardino tutti, nella massima chiarezza e le prospettive occupazionali dei lavoratori nell’immediato futuro, le quali sono legate all’attività dell’azienda. I lavoratori ed il sindacato, non possono rimanere fuori dal confronto. Chiediamo al Prefetto di coinvolgere nelle discussioni anche il sindacato e i lavoratori, a pieno titolo”, conclude Magnolia.

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