«Finalmente i lavori della elisuperficie di Bisaccia sono stati completati. In diverse occasioni ne abbiamo denunciato i ritardi ed oggi verifichiamo che mantenere alta l’attenzione ha funzionato, del resto a riconoscerlo sono i tanti cittadini che ci spingono a continuare su questa linea a difesa del diritto alla salute in Alta Irpinia ed in particolare a mantenere alto l’impegno per l’ospedale di Bisaccia». Così Pasquale Gallicchio dirigente provinciale del Partito democratico si esprime … |
«Finalmente i lavori della elisuperficie di Bisaccia sono stati completati. In diverse occasioni ne abbiamo denunciato i ritardi ed oggi verifichiamo che mantenere alta l’attenzione ha funzionato, del resto a riconoscerlo sono i tanti cittadini che ci spingono a continuare su questa linea a difesa del diritto alla salute in Alta Irpinia ed in particolare a mantenere alto l’impegno per l’ospedale di Bisaccia». Così Pasquale Gallicchio dirigente provinciale del Partito democratico si esprime sulla conclusione dei lavori della elisuperficie dell’ospedale di Bisaccia.
«A questo punto – afferma Gallicchio – l’apertura di un PSAUT (Pronto soccorso territoriale) presso l’ospedale di Bisaccia non può essere più rimandata. La sola elisuperficie non può soddisfare le esigenze dell’emergenza-urgenza del territorio e non solo. Quindi, il direttore generale dell’Azienda di Avellino Sergio Florio deve compiere un ulteriore passo in avanti nel mantenere quanto già scritto nella programmazione aziendale. Troppo facile contenere la spesa tagliando i servizi, adesso ci aspettiamo il potenziamento della struttura bisaccese. Pare che si debbano aprire dei nuovi servizi ambulatoriali come ortopedia e ginecologia ma non basta. Qui serve assicurare l’emergenza-urgenza anche perché presso il “G. Di Guglielmo” di Bisaccia vengono soccorse persone a cui viene salvata la vita grazie alla professionalità e all’abnegazione di medici, infermieri e tutti coloro che hanno a cuore il futuro del diritto alla salute che nelle nostre zone spesso è diritto alla sopravvivenza».
L’esponente del Partito democratico fa notare come la questione delle risorse stia diventando un elemento fondamentale. «Mentre l’Asl di Avellino rimette nelle casse regionali ben 40 milioni di avanzi di amministrazione, la Corte dei Conti nell’ottobre del 2012 denuncia alcune questioni delicate nella gestione della sanità campana. Come l’incarico ad una società privata liquidata per la seconda volta per una somma di 1milione e 579mila euro al fine di verificare l’attuazione del Piano di Rientro, quando lo stesso Piano di Rientro è soggetto a innumerevoli controlli sistemici da parte di diversi organismi preposti allo stesso compito come il Ministero dell’ Economia, il Ministero della Salute e la Corte dei Conti. Come i 25 milioni di danni erariali dovuti dall’ospedale del Mare di Ponticelli per il totale abbandono. Come l’acquisto di macchinari e materiale biomedicale mai impiegato come nell’Asl Napoli 3 Sud che secondo la Corte dei Conti nel 2008 avrebbe acquistato una costosa apparecchiatura per l’endoscopia digestiva di fatto mai usata. L’elenco potrebbe ancora continuare ma alla denuncia noi facciamo corrispondere una proposta per evitare che gli avanzi di amministrazione dell’ Asl di Avellino, in tutto quasi 40milioni di euro tra il 2011 e 2012, possano servire a ripianare i bilanci in rosso di altre strutture sanitarie, specie del napoletano. Infatti, tra qualche giorno inizierà la raccolta di firme per una proposta regionale di far utilizzare l’80% delle risorse risparmiate dalla stessa Asl che le risparmia mentre il restante 20% finirebbe in un fondo di solidarietà per la Azienda Sanitarie con i conti in rosso».
Nei confronti del governo di centrodestra di Udc-Pdl il dirigente democratico dichiara: «Continua ad essere il grande assente soprattutto sulle questioni importanti dell’Irpinia. Basti vedere la sanità. Rispetto ai tagli del direttore generale non riesce ad immettere nuove risorse per mantenere quanto scritto nella programmazione aziendale. Questo accade per Bisaccia ma anche per l’ospedale di S.Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino. Tutto è rimasto sulla carta, nonostante in Campania i ticket imposti siano i più alti d’Italia e il bollo auto dal 2004 sia più caro del 20%».