Ospedali, Russo: assurdo tagliare in Alta Irpinia

Ospedali, Russo: assurdo tagliare in Alta Irpinia

Sulla vicenda della chiusura dell’ospedale di Bisaccia, ecco una nota del consigliere provinciale del Pd Franco Russo:
“Non è la lamentazione cronica, inutile, fine a se stessa di una popolazione; non è avere la pancia piena di tutto e di più e chiedere il digestivo; è invece la sacrosanta battaglia in difesa dei diritti civili di una popolazione: assistenza sanitaria e forse anche diritto di vivere. La popolazione irpina tutta ha utilizzato le risorse economiche in campo sanitario nel giusto modo e senza sprechi; gli sperperi, gli sprechi, gli abusi abitano altrove (vedi le zone metropolitane e costiere); come premio a questa popolazione corretta e leale le si toglie l’ospedale di riferimento; togliere l’ospedale significa togliere il giusto diritto alla salute a questa popolazione. Dove ci sono stati sperperi, sprechi, abusi (vedi le zone metropolitane e costiere) si applicano le eccezioni alla regola e gli ospedali non si chiudono; nelle aree dove ci sono stati sperperi, sprechi ed abusi gli ospedali e le cliniche con meno di 100 posti letto rimangono aperti; i piccoli ospedali delle isole con meno di 100 posti letto non chiudono; qui si inventano le deroghe; ben vengano queste deroghe; ben vengano dico io perché sono zone disagiate ed il diritto alla assistenza sanitaria lo hanno, in egual modo, sia gli abitanti di Napoli città che quelli delle isole; però lo stesso diritto alla assistenza sanitaria dei cittadini di Napoli città e delle isole lo hanno anche i cittadini dell’Irpinia in generale e dell’alta Irpinia in particolare; invece, pur avendo, in teoria, lo stesso diritto alla assistenza sanitaria, per i cittadini dell’alta Irpinia non esistono eccezioni, non esistono deroghe. Allora io pongo una domanda: in Campania non tutti i cittadini hanno lo stesso diritto alla assistenza sanitaria e forse anche lo stesso diritto di vivere? Questo comportamento degli amministratori regionali è davvero singolare; è davvero strano che come premio di correttezza a questa popolazione, che non ha mai commesso abusi, non ha mai sciupato nulla in termini di risorse, si dica: l’ospedale di Bisaccia, che ha un costo assolutamente ininfluente rispetto a tutta la spesa regionale, si chiude, la popolazione altirpina non ha più diritto alla assistenza sanitaria. Ancora, ricordo a me stesso, che la popolazione irpina (circa 450.000 abitanti) rappresenta circa un dodicesimo di tutta la popolazione campana (circa 6.000.000 di abitanti); volendo rispettare questo rapporto tutta l’Irpinia avrebbe dovuto subire un taglio di posti letto proporzionale rispetto alla popolazione (circa 80 posti letto); udite, udite, come premio alla corretezza di comportamento (di cui dicevo prima) sono stati tagliati in questa provincia tanti posti letto (circa 220) che in proporzione rappresentano un quarto dei tagli totali dei posti letto nella nostra regione; in questo modo, ci hanno fatto diventare improvvisamente un quarto della popolazione campana, circa 1.500.000 abitanti. Io aggiungo che è meglio che ci fanno valere sempre e comunque solamente per quanti siamo. Altro che napolicentrismo; qui c’è molto altro, qui c’è sopraffazione (ed anche di più……) di una parte della Campania (aree metropolitane e costiere) rispetto alle zone interne. Attenzione però che la popolazione altirpina è tenace, resistente; conosce il modo di difendersi da una natura non proprio amica viste le condizioni geografiche e climatiche con cui deve fare i conti ogni giorno: d’inverno si deve convivere con neve e vento. Attenzione però che la popolazione altirpina ha vinto anche altre battaglie civili; vincerà anche questa. Non è sufficiente un Presidente regionale, per quanto degno di attenzione e di rispetto, a far desistere questa popolazione dal difendere un sacrosanto diritto conquistato nei decenni scorsi. Questa giunta regionale deve, una volta per tutte, ragionare ed operare nel giusto modo; questa giunta regionale, in pratica, deve adottare le stesse deroghe, le stesse eccezioni applicate in altre parti della regione. Questa giunta regionale non deve assolutamente chiudere l’ospedale di Bisaccia. Questa giunta regionale deve finirla con il solito giochino del napolicentrismo. Questa giunta regionale deve smetterla di fare la parte di chi è forte contro i deboli (cittadini dell’alta Irpinia) e deve, invece, essere forte con chi è ancora più forte (governo centrale); questa giunta regionale deve aumentare la sua capacità di contrattazione con il governo che penalizza la Campania per quanto riguarda il finanziamento dell’assistenza sanitaria per ogni cittadino. Mi spiego meglio: nel 1999 è stato introdotto, dal governo nazionale, il criterio della spesa storica e quello della anzianità media della popolazione; la regione Campania è la regione più giovane d’Italia e riceve dal governo centrale il finanziamento più basso per ogni cittadino (circa 1.700 euro all’anno per ogni cittadino della Campania rispetto a circa 1.750 euro all’anno per ogni cittadino della Valle D’Aosta). Questa ingiusta ripartizione dei fondi del sistema sanitario nazionale penalizza ulteriormente la Campania e, di certo, non la aiuta ad investire e programmare in “salute ai cittadini”. La giunta regionale campana deve far sentire di più la propria voce presso il governo centrale e cercare di recuperare questo deficit di finanziamento per ogni cittadino: circa 50 Euro all’anno in meno per ogni cittadino. Se facciamo rapidamente un po’ di conti, sapendo che i cittadini campani sono circa 6 milioni, si comprende che moltiplicando 6.000.000 (cittadini) per 50 Euro (che si perdono, come minore finanziamento, all’anno per ogni cittadino) il risultato è di 300.000.000 (trecento milioni) di Euro; questi sono i soldi che perdiamo di finanziamento, ogni anno, come cittadini campani rispetto alla regione Valle D’Aosta: Mi pongo una domanda: ma quanto costa all’anno l’ospedale di Bisaccia? Rispondo con assoluta certezza: una parte infinitesimale di questa cifra. Insomma, questa giunta regionale deve saper difendere anche questo territorio e questa popolazione facendo arrivare più fondi dal governo centrale e non chiudendo l’ospedale di Bisaccia ed aumentando, in modo assolutamente indiscriminato, l’IRAP, l’IRPEF ed i tickets sanitari di cui si parla in questi giorni. Insomma, al danno prodotto dal governo centrale, si rischia di aggiungere la beffa, prodotta da quello regionale. Inoltre la giunta regionale dovrebbe, per il futuro, istituire una sorta di incentivo per quelle aree territoriali o aziende sanitarie o ospedaliere che sono state corrette ed oculate nell’utilizzo delle risorse disponibili, come è stato per tutta la provincia di Avellino. Se chiude l’ospedale di Bisaccia, rischia la stessa fine, in un tempo forse non lontano, anche quello di Sant’Angelo dei Lombardi; a questo punto un pezzo importante di territorio e di popolazione non avranno strutture ospedaliere raggiungibili in un tempo accettabile. Adesso lancio una provocazione solamente per attirare l’attenzione sul problema. La ripartizione delle strutture ospedaliere sull’intero territorio provinciale non sarà assolutamente equa ed equilibrata; sarà concentrata intorno alla città capoluogo, ad Ariano e dintorni ed in parte nella bassa Irpinia; allora io chiedo: perché, (ecco la provocazione) al fine di operare nel modo più corretto rispetto alla disposizione delle strutture ospedaliere, non si sposta in alta Irpinia una parte di queste strutture per riequilibarre l’assistenza in tutta la provincia? Con dispiacere noto, in questo periodo in generale, un calo dell’attenzione verso Bisaccia; mi auguro che si possa, da questo momento in poi, recuperare la compattezza irpina e si possano coinvolgere tutte le istituzioni e le aree geografiche del territorio provinciale per poter garantire la sopravvivenza di questo ospedale, che rappresenta un riferimento, una sicurezza per la popolazione dell’alta Irpinia. Ritengo utile a questo proposito un consiglio provinciale straordinario e monotematico da tenersi a breve a Bisaccia, non per fare semplicemente una passerella, ma per manifestare concretamente solidarietà e conforto a quella popolazione e rafforzare la protesta in difesa di quell’ospedale. Questa giunta regionale deve pensare di investire in Irpinia; deve permettere a questo territorio provinciale di uscire dall’isolamento; deve finanziare opere infrastrutturali importanti come il completamento della Contursi-Lioni-Grottaminarda e della Pianodardine-Valle Caudina. La Provincia: fino ad oggi molti proclami ma pochi fatti utili ai cittadini irpini; adesso si parla di patto, che patto? Per un patto degno di tale nome (patto per lo sviluppo, patto per il lavoro ecc…) chi governa deve mettere sul tavolo (sulla “buffetta”) le possibilità concrete di sviluppo per questa provincia; deve mettere sul tavolo investimenti. Fino ad oggi solo tante promesse senza, però, alcun seguito, senza alcun risultato utile, senza che gli irpini se ne siano accorti, senza che siano arrivati investimenti corposi utili a questa nostra Irpinia”.

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