Pavoncelli Bis, Caposele rivendica i propri diritti

CAPOSELE – Si è tenuto nella serata di sabato 5 marzo 2011, presso la sala polifunzionale di Caposele, l’incontro pubblico, organizzato dai gruppi di minoranza del comune “Arcobaleno” e “Autonomia e Trasparenza”, sulla tematica del rinnovo della concessione tra il comune di Caposele e Acquedotto Pugliese.
“La manifestazione si è messa in atto al fine di trovare la massima condivisione con le istituzioni presenti sul territorio e la società civile sulle attività e sul processo che porterà alle trattative per il rinnovo della convenzione, che fino ad oggi ha permesso di trasferire le sorgenti del fiume Sele in Puglia”. Così in una nota il gruppo ‘Arcobaleno’ e ‘Autonomia e Trasparenza’ di Caposele.
Hanno partecipato tra gli altri all’incontro Antonio Corona, ex sindaco nonché firmatario dell’ultima integrazione di convenzione stipulata nel 1997, Giuseppe Palmieri docente dell’Università di Salerno, i consiglieri comunali Lorenzo Melillo, Tommaso Cibellis, Gerardo Di Masi e Ettore Spatola espressione locale del PDL organizzatori della serata, Antonio Cione presidente di Cittadinanza Attiva di Caposele, Gelsomino Grasso ordinatore del PD locale e Rodolfo Cozzarelli presidente del circolo “Arcobaleno”, nelle vesti di moderatore.
“L’incontro – prosegue la nota – ha visto grande partecipazione nella popolazione Caposelese, con oltre 200 presenze. Lo spirito dell’iniziativa è quello di affermare con forza i diritti di uso di una porzione delle acque che il comune detiene( come da contratto fra stato e comune risalente al 1905 ) nei confronti del concessionario del trasferimento idrico dalla sorgente alla Puglia, ossia l’Acquedotto pugliese. La rilevanza della questione è in relazione al fatto che è prossima alla scadenza la concessione, che attualmente regola le condizioni del trasferimento di 500 e oltre litri al secondo ( che sono solo una piccola parte rispetto alla totalità delle acque trasferite dalle sorgenti del Sele che ammontano ad oltre 4300 litri al secondo ), che furono poste con Decreto Reale per una durata settantennale nell’ 11 maggio 1942 ( con una imposizione autoritaria senza alcuna negoziazione, motivata dalla straordinarietà del momento bellico ).
Dalla manifestazione è emersa la convinzione che anche un piccolo comune come quello di Caposele può vantare dei diritti nei confronti di un colosso come l’Acquedotto Pugliese e soprattutto la necessità di apertura alla collaborazione di tutti i soggetti politici e non, presenti sul territorio. L’incontro si è chiuso con un appello condiviso rivolto alla Amministrazione comunale per ottenere una sua apertura verso un percorso che porti ad un fronte comune, tramite l’istituzione di una commissione consiliare ad hoc, che possa svolgere gli adempimenti necessari per portare avanti, in nome di tutta la comunità caposelese, le trattative dalle cui conclusioni dipenderà il futuro ed il possibile rilancio di Caposele stessa”.

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