Appreso dell’ultima novità circa la nomina da parte dell’Assessore regionale Ermanno Russo del nuovo Commissario Raffaele Scognamiglio, in sostituzione dell’uscente Armando Masucci per la questione ormai paradossale che riguarda il Piano sociale di Zona A4, Cgil-Cisl-Uil e Ugl non possono che esprimere “sconcerto e forte preoccupazione a fronte di decisioni che finiscono ancora una volta per ricadere soltanto sulla pelle delle persone più bisognose e verso le quali la politica dovrebbe avere … |
Appreso dell’ultima novità circa la nomina da parte dell’Assessore regionale Ermanno Russo del nuovo Commissario Raffaele Scognamiglio, in sostituzione dell’uscente Armando Masucci per la questione ormai paradossale che riguarda il Piano sociale di Zona A4, Cgil-Cisl-Uil e Ugl non possono che esprimere “sconcerto e forte preoccupazione a fronte di decisioni che finiscono ancora una volta per ricadere soltanto sulla pelle delle persone più bisognose e verso le quali la politica dovrebbe avere un occhio attento e particolare.
Avevamo auspicato, invano, una presa di coscienza comune per la definizione di una vicenda imbarazzante, ma purtroppo dobbiamo assistere all’ennesimo strappo voluto da una politica miope e sorda e che fa dei “bisogni della gente” l’oggetto del contendere in una partita che è tutta esclusivamente politica ed animata da prepotenza e superficialità.
Ancora una volta gli interessi politici posti come primi e al di sopra di necessità dei cittadini e dei lavoratori – prosegue la nota dei sindacati -. L’intervento della Regione Campania risulta se non incomprensibile, vista la precedente nomina operata solo qualche mese fa, quantomeno intempestivo, tenuto conto che da qui al 5 maggio le OO.SS. avrebbero potuto concertare e condividere circa la Programmazione Sociale Regionale per tutti i Comuni afferenti l’Ambito e dare finalmente il via all’ attivazione dei servizi.
Non si è attesa neanche la sentenza del Tar, è evidente che una simile decisione, dettata a nostro avviso più che da “inadeguatezza” ma da prepotenza politica, blocca ancora una volta i servizi ai cittadini e le attività compreso l’avvio del tanto atteso sportello anti violenza che è strategico in un momento in cui le donne sono giornalmente vittime di violenze. Una svolta culturale che vede l’investimento di fondi notevole entità senza tener conto delle esigenze del territorio, creando ulteriori momenti di stallo e limitando e negando, di fatto, diritti ai più deboli. Con nota indirizzata al Sindaco del Comune Capofila, Paolo Foti, le scriventi OO.SS avevamo chiesto un tavolo fra tutti gli attori istituzionali, per porre fine alle inutili e futili battaglie di potere, a cui non si è registrato riscontro.
Oggi, purtroppo, prendiamo atto a malincuore che la situazione rischia di precipitare ulteriormente, con l’evidente rischio di dover ricominciare tutto dall’ inizio, azzerando tempi di impegno, dispendio di risorse e alienando ogni lavoro messo in essere per velocizzare i tempi della macchina burocratica a vantaggio del territorio. E’ indispensabile riprendere immediatamente da dove siamo arrivati, per provare ad includere chi si è chiamato fuori. Una forte perplessità va espressa anche nei confronti della stessa Regione Campania che deve trovare equilibrio, lucidità anche al suo interno considerando l’affidamento di “incarichi di fiducia” superpartes che essa stessa finisce per delegittimare, nonostante i già espressi pareri dal TAR in merito all’ operato commissariale. Una nota di disappunto sarà inviata anche allo stesso Caldoro per rimarcare l’allucinante situazione in cui un operare contraddittorio della stessa regione finisce per annullare gli sforzi comuni di tenere in riga una situazione territoriale -sociale allo sbando. La Regione Campania deve operare con responsabilità, nessuna ulteriore azione dilatoria, può essere consentita, per non essere di nuovo, punto e capo”, conclude la nota.