Pensionati sociali a immigrati: chiesti controlli

Pensionati sociali a immigrati: chiesti controlli
In un momento di particolare crisi nel nostro Paese sono proprio i pensionati a vivere enormi difficoltà con pensioni da fame e, troppe volte, umilianti e che da 19 anni, nessun Governo, di sinistra o di destra, ha ritenuto doveroso aumentare, asserendo problemi relativi a carenze di risorse – ha di…

Pensionati sociali a immigrati: chiesti controlli

In un momento di particolare crisi nel nostro Paese sono proprio i pensionati a vivere enormi difficoltà con pensioni da fame e, troppe volte, umilianti e che da 19 anni, nessun Governo, di sinistra o di destra, ha ritenuto doveroso aumentare, asserendo problemi relativi a carenze di risorse – ha dichiarato il Segretario Provinciale dei Pensionati per l’Irpinia, Antonio de Lieto – e la concessione di pensioni sociali a extracomunitari, che per giunta sono tornati al loro Paese, rappresenta uno schiaffo ai tanti pensionati italiani costretti a vivere di stenti e mortificazioni. Molti anziani extracomunitari giungono in Italia per “ricongiungimento” ai propri familiari – ha rilevato DE LIETO – raggiunti i 65 anni di età, ed in possesso dei requisiti richiesti dalla legge fra cui quello di risiedere “legalmente e continuativamente da almeno 10 anni sul territorio italiano” (fino allo scorso anno erano sufficienti 5 anni), chiedono, e ottengono, di ricevere l’assegno sociale di 409,05 euro, dopodiché, in molti casi, l’anziano torna al Paese di origine, continuando a godere del beneficio acquisito. C’è da chiedersi poi se effettivamente l’anziano è stato in Italia continuativamente per 10 anni, requisito essenziale per ottenere il beneficio, e ovviamente se continua a risiedere. È urgente – ha rimarcato il leader dei Pensionati per l’Irpinia – che il Governo si attivi presso i Comuni affinché sia accertata l’effettiva residenza sul territorio italiano di chi riceve pensione sociale, o comunque qualsiasi altro beneficio legato alla residenza, dal momento che l’INPS sospende l’erogazione di tale assegno solo quando il Comune comunica la cessata residenza del beneficiario. I controlli devono essere frequenti ed improvvisi, proprio per evitare qualsiasi forma di abuso. Sono indispensabili, altresì, norme più rigide e severe per la concessione di questo beneficio, che dovrebbe essere a protezione dei tantissimi poveri italiani che troppe volte, non solo faticano a vedersi riconoscere un diritto ma sono chiamati ripetutamente ad assolvere mille obblighi. È necessario elevare – ha sottolineato DE LIETO – quantomeno la permanenza effettiva e continuativa in Italia per almeno 20 anni e aver pagato le tasse, altrimenti il nostro Paese assomiglia veramente al Paese del Bengodi. Quest’anno, nel nostro Paese, sono stati ben 14mila gli extracomunitari che hanno ricevuto l’assegno sociale dell’INPS, per una spesa complessiva per i contribuenti italiani, di ben 6milioni di euro, somma – ha concluso DE LIETO – che potrebbe essere destinata ai nostri pensionati.

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