Petrolio, Comitato No Triv: “In gioco Irpinia e classe politica”

L’incontro in Commissione Trasparenza del 29 gennaio è stato un passaggio chiarificatore di grande valore ed importanza per sorti dell’Irpinia minacciata dalle trivellazioni petrolifere. Il Comitato NO TRIVELLAZIONI PETROLIFERE IN IRPINIA, invitato a relazionare sulla questione, ha portato all’attenzione dell’Assessore Romano e dei dirigenti di settore della Regione ulteriori deduzioni di carattere tecnico scientifico e chiare e precise richieste di intervento per la definizione della vertenza in corso da più di un anno.
“Dalla verifica accurata del progetto – si legge nella nota del Comitato – sono state rappresentate ulteriori criticità di ordine ambientale, segnalate gravi mancanze riguardanti la sicurezza degli impianti da realizzare, e denunciati elementi di incompatibilità del progetto rispetto al contesto territoriale scelto per le esplorazioni petrolifere Nelle documentazioni portate all’attenzione della Commissione vengono indicate, in maniera circostanziata, tutti i possibili rischi di inquinamento cui sarebbero soggetti gli acquiferi irpini nel caso di perforazioni petrolifere di profondità. Il Prof. Sabino Aquino ha integrato di ulteriori valutazioni di ordine scientifico le osservazioni già presentate al progetto, ed ha indicato anche possibili soluzioni di carattere normativo. In riferimento alla potenziale pericolosità inquinante degli impianti previsti dal progetto, è stata denunciata l’assoluta mancanza di piani di emergenza e di sicurezza per l’ambiente e per popolazioni dei territori circostanti al sito. In tal senso è stata sollecitata una verifica della portata degli impianti rispetto alle rigide prescrizioni delle normative contenute nella direttiva SEVESO TER che riporta obblighi per verifiche e monitoraggi di ordine ambientale per impianti ritenuti pericolosi siti in prossimità dei centri urbani. Inoltre, il Comitato NO TRIVELLAZIONI PETROLIFERE IN IRPINIA ha sollevato interrogativi sul rispetto del progetto dei parametri di distanza degli impianti con le aree cimiteriali di Gesualdo, con le zone boschive e con i siti di interesse archeologico presenti in prossimità del sito. Dalle documentazioni, è stato dimostrato che le soglie di rispetto imposte dalla legge, appaiono non rispettate nelle diciture del progetto, nel quale inoltre, emergono altri riferimenti discutibili relativi alla consistenza delle opere e alla loro compatibilità con la stessa area scelta per i lavori. L’Assessore Romano ha promesso impegno e partecipazione dichiarandosi disponibile a proporre un tavolo di confronto tra tecnici regionali e sindaci esperti e comitati. Attenzione è stata inoltre riscontrata alla proposta di integrazione del PTR Regionale con norme di salvaguardia ambientale ed inoltre è stata sollecitata una verifica concreta della proposta di legge regionale, avanzata dal Consigliere Nappi, sull’introduzione di un passaggio politico di ratifica dei provvedimenti di VIA previsti su progetti di forte impatto sociale ed ambientale. Il confronto serrato e costruttivo ha reso un quadro chiaro di propositi da realizzare e soprattutto di azioni diventate decisive per giungere alla definitiva risoluzione della questione.  Allo stato, tutti gli elementi per una verifica di ordine tecnico ed amministrativo sono a disposizione di chi è deputato a decidere. In gioco non c’è solo il futuro dell’Irpinia ma anche la credibilità di un’intera classe politica”.

SPOT