Piazza Castello: E’ giallo sullo stato dei lavori

La lettura dell’Albo Pretorio del Comune di Avellino riserva sempre piacevoli novità: apprendo oggi dell’esistenza della determina dirigenziale N. 778 del 20/12/2016 avente uno “strano” oggetto: Lavori di riqualificazione Urbana Piazza Castello, Via Seminario, Via Duomo, Piazza Maggiore e aree limitrofe. Impresa CO.GE.PA. S.p.A. – Approvazione 3° SAL e liquidazione del DEBITO dell’impresa. In sostanza i tecnici comunali – forse dopo aver letto qualche mio ironico articolo dal titolo “Sotto il …

La lettura dell’Albo Pretorio del Comune di Avellino riserva sempre piacevoli novità: apprendo oggi dell’esistenza della determina dirigenziale N. 778 del 20/12/2016 avente uno “strano” oggetto: Lavori di riqualificazione Urbana Piazza Castello, Via Seminario, Via Duomo, Piazza Maggiore e aree limitrofe. Impresa CO.GE.PA. S.p.A. – Approvazione 3° SAL e liquidazione del DEBITO dell’impresa. In sostanza i tecnici comunali – forse dopo aver letto qualche mio ironico articolo dal titolo “Sotto il telone … niente “ hanno voluto rivedere le contabilità effettuate e pagate all’impresa ed hanno deciso di approvare “il 3° SAL dei lavori in argomento, dell’importo complessivo – rettificato e ridotto – di € 129.510,15 escluso IVA al netto del ribasso contrattuale del 49,999%;” . In sostanza si richiede all’impresa di restituire nuovamente i soldi al Comune. Ed infatti la determina viene notificata alla ditta quale atto di messa in mora e richiesta di pagamento. Il bello è che con atto notificato all’Amministrazione in data 7/12/2016 – pochi giorni prima dell’emissione di quello che può essere simpaticamente e innovativamente definito “Stato Arretramento Lavori “ – la ditta aveva invitato il Comune di Avellino a comparire all’udienza del 30/03/2017 presso la Sezione specializzata in materia d’impresa del Tribunale di Napoli per sentirlo condannare al pagamento dell’importo di € 3.696.750 per il risarcimento di maggiori oneri e danni subiti. Ulteriori informazioni potrebbero essere richieste al RUP ingegnere Manzo che dovrebbe spiegare l’intricata vicenda.

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