È la quinta interrogazione parlamentare a favore dei poeti e degli scrittori del Sud non presenti nelle Indicazioni nazionali, che accompagnano il riordino dei Licei (DPR 89/10) quella presentata dall’onorevole Simone Valiante (PD). Come è noto, il Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud da tre anni e mezzo si batte per modificare il testo delle “Indicazioni nazionali”, dove si legge: ““Dentro il XX secolo e fino alle soglie dell’attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esper… |
È la quinta interrogazione parlamentare a favore dei poeti e degli scrittori del Sud non presenti nelle Indicazioni nazionali, che accompagnano il riordino dei Licei (DPR 89/10) quella presentata dall’onorevole Simone Valiante (PD). Come è noto, il Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud da tre anni e mezzo si batte per modificare il testo delle “Indicazioni nazionali”, dove si legge: ““Dentro il XX secolo e fino alle soglie dell’attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un’adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio, Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto).
Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealista ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio, Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello)”. Dunque, su 17 poeti e scrittori non c’è un meridionale e compare una sola donna, la Morante. Il Centro ha pertanto richiesto in più occasione l’integrazione del documento ministeriale con scrittori e poeti meridionali di chiara fama.
Sulla questione si sono espressi numerosi intellettuali (tra cui Pino Aprile), numerosi politici (Rosetta D’Amelio, Angela Cortese, Gerardo Bianco, Giancarlo Giordano…), ne ha parlato la stampa locale e nazionale, hanno deliberato a sostegno della proposta del Centro quattro Regioni, molti centri di ricerca (ad esempio, la Fondazione Alfonso Gatto presieduta da Filippo Trotta, il Centro “Rocco Scotellaro e la Basilicata del Secondo dopoguerra”, presieduto da Carmela Biscaglia, il “Foglio volnate” di Amerigo Iannacone), è stato scritto un libro (“Faremo un giorno una carta poetica del Sud. Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei”, introduzione di Alessandro Quasimodo, a cura di Alessandro Di Napoli, Giuseppe Iuliano, Alfonso Nannariello, Paolo Saggese, Delta 3 edizioni), finalmente sembra che l’attuale ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, si sia espressa a favore della modifica del documento. Da ultimo, l’onorevole del PD Simone Valiante, sollecitato da Raffaele Stella e Paolo Saggese, ha presentato di recente una nuova interrogazione parlamentare in cui si chiede al ministro di modificare le “Indicazioni” entro l’inizio dell’anno scolastico 2014/15.
Ecco il testo dell’interrogazione a risposta scritta:
testo diVenerdì 16 maggio 2014, seduta n. 230 “Per sapere – premesso che: nelle «indicazioni nazionali» per i licei (decreto ministeriale n. 211 del 2010), che accompagnano il decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 di riordino dell’istruzione superiore liceale, a proposito dell’insegnamento della letteratura italiana per il quinto anno, relativamente al pieno Novecento, su 17 autori non è citato nessun meridionale o autore nato a sud di Roma e solo un’autrice donna (Elsa Morante);
da tre anni un movimento culturale, promosso dal Centro di documentazione sulla poesia del Sud si mobilita per denunciare la questione ricevendo il sostegno di tantissime istituzioni, sia politiche che culturali, nonché di molti organismi editoriali;
il Ministro – interrogato in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino di Napoli pubblicata il 4 aprile 2014 dal titolo «Salvare la poesia del Sud programmi da cambiare» – ha dichiarato: «Non voglio fare difese d’ufficio nei confronti dei miei predecessori ma i temi da seguire al Ministero sono davvero tanti.
Comunque qui non è questione di Nobel: gli autori meridionali che meritano sono molti di più. Penso a Scotellaro, Sciascia, Vittorini … La ricchezza della letteratura italiana è distribuita in maniera equanime sul territorio e la sua conoscenza è cemento dell’unità del Paese. Mi sono occupata a lungo di promozione della lingua italiana nel mondo e ormai tutti, non solo in Europa, ci riconoscono questa nostra specificità. Studierò la questione e mi impegno ad arricchire questo elenco»;
ad oggi però il testo «Indicazioni» risulterebbe essere rimasto invariato rappresentando così una «geografia» della letteratura italiana quasi totalmente a trazione settentrionale e tralasciando inoltre il ruolo fondamentale che le donne hanno avuto nella cultura del Novecento;
le «Indicazioni» non sono prescrittive, ma «indicano» ai docenti una «traccia» da seguire, e perciò, nonostante l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento, condizionano le case editrici nel momento in cui realizzano i libri di testo per tutti i licei italiani -:
se non intenda provvedere – in linea con quanto previsto dall’articolo 12, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 e come dichiarato dallo stesso Ministro – ad una revisione delle «Indicazioni», che dovrebbe precedere l’aggiunta ai 17 nomi di autori elencati di poeti e scrittori di altre regioni d’Italia e di autrici donna, che testimoniano idealmente ed esteticamente un altro modo di scrivere e di rappresentare la storia italiana;
se non intenda integrare questo elenco entro un range temporale utile in modo così da consentire ai licei di ottemperare alle nuove prescrizioni già con la programmazione dell’anno scolastico 2014/2015″.