“Oggi è il ventunesimo giorno che presidiamo il cantiere del centro per l’autismo. Sono sola a guardare il cielo azzurro e a seguire le nuvolette bianche che cambiano forma in continuazione. Nessuno in vista tranne le formiche e le zanzare, le uniche molto interessate a me. E’ venuto Davide Faraone il 6, ad avviare il presidio, stando al nostro fianco, da genitore. E’ venuto due volte. E subito ho sentito qualcuno: ”ma come, una persona importante, un membro del governo, non poteva fare la telef… |
“Oggi è il ventunesimo giorno che presidiamo il cantiere del centro per l’autismo. Sono sola a guardare il cielo azzurro e a seguire le nuvolette bianche che cambiano forma in continuazione. Nessuno in vista tranne le formiche e le zanzare, le uniche molto interessate a me. E’ venuto Davide Faraone il 6, ad avviare il presidio, stando al nostro fianco, da genitore. E’ venuto due volte. E subito ho sentito qualcuno: ”ma come, una persona importante, un membro del governo, non poteva fare la telefonata? non poteva chiedere il favore?”. Già, perché mettere fine ad uno scandalo, ad uno schifo, è un favore. Poi a favore, secondo questa logica, si risponde con favore e il gioco è fatto. Dal 6 sono trascorsi 15 giorni di calma piatta. Non un cittadino, non una associazione, non il prete del rione o i monaci dell’abbazia a 100 metri sono venuti a dirci una sola parola. Pure la città ferve di attività culturali per il ferragosto avellinese. Unici quei bravissimi ragazzi della stampa e televisione locale vengono a trovarci e cercano di svegliare chi dorme. Nei loro occhi leggo dispiacere sincero, la voglia di dare notizie diverse. Poi è venuto Enzo De Luca a fare appello all’istituzione regione e giù dubbi e illazioni. Ma vuoi vedere che qua nessuno ci aiuta perchè ci vuole tanto bene e ha paura di strumentalizzarci, vuoi vedere che nessuno ci allunga una mano perché ha troppo rispetto per il nostro problema così delicato?
Sono sempre sola al cantiere. Tra poco verranno a darmi il cambio, sempre gli stessi, quelli che scuse e manfrine non ne vogliono sentire più”. E’ quanto afferma in una nota Elisa Spagnuolo, presidente Aipa.