Protesta precari, Uil chiede risposte per il futuro

Protesta precari, Uil chiede risposte per il futuro
La rivolta dei precari della scuola è senza dubbio legittima. La Uil non può che appoggiare quanti in questi giorni in tutta Italia e nella nostra provincia sono scesi in piazza per manifestare. I tagli e le scelte fatte dal Governo Berlusconi in materia di scuola sono inaccettabili. Al momento sul…

Protesta precari, Uil chiede risposte per il futuro

La rivolta dei precari della scuola è senza dubbio legittima. La Uil non può che appoggiare quanti in questi giorni in tutta Italia e nella nostra provincia sono scesi in piazza per manifestare. I tagli e le scelte fatte dal Governo Berlusconi in materia di scuola sono inaccettabili. Al momento sul territorio nazionale sono senza lavoro circa 23.00 persone e nella provincia di Avellino parliamo di oltre 800 posti di lavoro. Cifre pesantissime, se si pensa che dietro ogni numero c’è una persona e la sua famiglia.Tra l’altro la regione Campania, per una serie di fattori usati dal Ministero sarà una delle più colpite. Parliamo di circa 6.200 tagli in Campania per il personale docente e 2000 circa per quello Ata. Questi lavoratori non possono e non saranno abbandonati dal sindacato. Si tratta di persone che per anni si sono sacrificati e che hanno garantito un servizio, quello dell’istruzione, importantissimo. Si tratta di personale qualificato che ha superato concorsi e ha garantito un’offerta formativa di alto livello. Le parti politiche in campo devono farsi immediatamente carico della questione. Dopo una serie di incontri tenutisi in questi mesi tra Ministero e Regioni si è concluso che l’unico modo per tamponare temporaneamente è l’istituzione di un’indennità di lavoro. Ma per ottenere questo c’è bisogno di un provvedimento legislativo, di un’intesa con l’Inps e dell’intervento delle Regioni. Tutte cose che puntualmente sono state disattese. Le risorse disponibili devono essere indirizzate per consentire alle persone a rischio la continuità del lavoro. La Uil è impegnata su questo fronte già da tempo. Servono proposte per il futuro. Il fenomeno del precariato sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti, da vera e propria emergenza sociale. La Uil non può che sollecitare il Ministero ed il Governo ad anticipare gli incontri previsti e programmati per i prossimi giorni per dare risposte risolutive ed immediate. Per la Uil-scuola è necessaria un a risposta che dia certezza e chiarezza di soluzione anche con una trattativa no-stop. In provincia di Avellino la Uil-scuola in tutti gli incontri avuti in sede di distretto scolastico regionale ha denunciato con forza il mancato rispetto della normativa sulla costituzione delle classi e della legge sulla sicurezza scolastica che prevede locali idonei a contenere un tot numero di alunni. La Uil-scuola ha anche sollecitato l’amministrazione scolastica chiedendo l’elenco nominativo specifico di quanti non avranno più un lavoro, allo scopo di passare dalle cifre ai nomi, alle persone e alle loro famiglie. “Si tratta – ha commentato il segretario della Uil-scuola Antonio D’Oria- di una vera e propria emergenza sociale che in Campania e in particolar modo nella nostra provincia assume connotati di particolare gravità vista la dilagante disoccupazione e il particolare periodo di crisi internazionale. Senza dimenticare la condizione anagrafica di questi lavoratori tagliati fuori. Si tratta, infatti, soprattutto di cinquantenni. Un generazione, che a questo punto della propria vita, non ha più prospettiva di reinserimento o di riconversione lavorativa”. “Consideriamo legittimo lo sciopero dei precari – fa eco Franco De Feo, segretario generale della Uil- e il nostro sindacato sarà al fianco di questi lavoratori fino a quanto dal Ministero e dal Governo non arriveranno risposte concrete. E sollecitiamo le istituzioni locali e la Regione Campania ad intervenire per cercare di trovare una soluzione comune per gli oltre ottocento precari che di fatto saranno disoccupati. Magari dopo anni di sacrificio in giro per i vari comuni della provincia e arrivati ormai ad un’età in cui la stabilità è prerogativa necessaria. Il Governo non può mettere in essere provvedimenti simili distruggendo di fatto intere famiglie”.

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