“Bollette più salate? Colpa del si ai referendum”

Sono scattati ieri i rincari in bolletta: siamo costretti a registrare l’ennesimo rialzo sia per l’energia (+1.9%) che per il gas (+4.2%). ”Desidero ringraziare solennemente coloro i quali hanno consentito all’Italia di guardare al futuro con ancor più cupo pessimismo: i referendari, gli ambientalisti fondamentalisti, gli estremisti, i signori del NO a prescindere, chi ha votato Sì in buona fede e chi, sovvenzionato con milioni di euro dalle lobbies di petrolio, gas e carbone e dalle nuove lobbies delle rinnovabili, ha curato i loro interessi”. E’ ironico il commento di Alfonso Fimiani, Presidente dei Circoli dell’Ambiente, che afferma “Ora, per decenza, nessuno si arroghi il diritto di scendere in piazza a protestare contro il Governo perché non si arriva più a fine mese. Il 55% degli Italiani ha scientemente deciso e voluto i rincari, perché, messo di fronte alla possibilità di risparmiare la metà di quanto paga attualmente ha messo una croce sul ‘Sì’ della famigerata scheda grigia segnando anche il suo destino: ci aspettano rincari su rincari su rincari, giustificati dall’aumento dei prezzi degli idrocarburi, che sono la nostra primaria e quasi esclusiva fonte di energia”. Il commento sull’addio al nucleare è amaro: “Avevamo la possibilità di affrancarci e diventare indipendenti da quel carbone che è la fonte energetica che statisticamente causa più morti per ogni TWh di energia prodotta, dal petrolio di quei Paesi politicamente instabili e da quel gas che da oggi costa il 4.2% in più, invece abbiamo creduto al terrorismo psicologico finanziato dalle lobbies, le uniche che ci guadagnano, ed abbiamo detto no alla fonte più sicura, pulita ed economica, il nucleare”. Conclude infine: “Una famiglia media da oggi spenderà 52€ in più ogni anno. Con il nucleare avremmo risparmiato dai 300 ai 500€. Invece negli anni a venire ci aspetta un salasso da oltre 100 miliardi di euro, tra incentivi al rinnovabile e rincari degli idrocarburi”. Una battuta finale anche sulle auto elettriche: “Credo che il no al nucleare sancisca il no anche all’auto elettrica, progetto che, tra l’altro, non mi ha mai convinto e dietro il quale si cela l’ennesima lobby: non siamo in grado di sostenere un ulteriore aumento di domanda di energia elettrica, che, peraltro, in Italia viene prodotta con quello stesso petrolio che dovrebbe sostituire. L’attuale maggioranza, conscia di tale situazione, dovrebbe immediatamente bloccare la proposta di incentivi: puntiamo su altri prototipi, come l’auto ad aria compressa, e sviluppiamo ed incentiviamo pesantemente la ricerca”.

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