“Grande Sarno”, il professore Cannata spiega il progetto

Il professore Giuliano Cannata, esperto in pianificazione di bacini, tutela territoriale ed ingegneria idrografica, oggi consulente dell’Arcadis per la realizzazione del “Grande Progetto Sarno”, interviene sull’intervento che sta agitando i sonni delle popolazioni dell’area del bacino idrografico. Cannata, nei giorni scorsi, ha preso parte all’incontro promosso dal Movimento 5 Stelle di Torre Annunziata. Cannata ha parlato dell’opera spiegando che si tratta i un intervento di tutela territoriale rivolta all’esteso bacino del fiume Sarno che comprende ben tre province della Campania (Avellino – Salerno – Napoli). La prima soluzione da apportare sarebbe quella rivolta a fronteggiare i gravi problemi di allagamento che si verificano puntualmente, in particolare in specifici tratti della piana dell’agro-nocerino-sarnese, a seguito degli afflussi idrici scaturiti da intensi fenomeni meteorologici. Ed oltre al riassetto del fiume Sarno, i lavori riguarderebbero in larga scala anche due grandi canali suoi affluenti, la Solofrana e la Cavaiola. Il problema successivo da risolvere, relativo proprio al copioso flusso idrico, è quello della portata delle acque, che l’odierno alveo del Sarno non riesce più a contenere. La soluzione sarebbe quella di creare un canale artificiale che, di fatto, sdoppierebbe la foce del fiume, così da rafforzare l’azione di reflusso in mare. Per rallentare la forza dei flussi idrici, che sovente giungono al Sarno dai due principali canali-affluenti, si provvederebbe alla creazione di vasche di laminazione e riposo delle acque lungo il percorso dei due torrenti, risolvendo così anche l’apporto a valle di materiali di natura geologica trascinati dalle acque lungo le pendici dei monti e attraverso gli impluvi naturali.

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