“Terra e fuoco”: bilancio positivo

“Terra e fuoco”: bilancio positivo
Si è conclusa con un bilancio nettamente positivo la prima giornata di “Terrafuoco” che per una intera giornata ha animato il centro storico di Avellino con itinerari storici ragionati, recitazione e degustazioni, il tutto all’insegna di quella “lentezza” che consente alle persone di assaporare i lu…

“Terra e fuoco”: bilancio positivo

Si è conclusa con un bilancio nettamente positivo la prima giornata di “Terrafuoco” che per una intera giornata ha animato il centro storico di Avellino con itinerari storici ragionati, recitazione e degustazioni, il tutto all’insegna di quella “lentezza” che consente alle persone di assaporare i luoghi e socializzare. Molto apprezzato infatti l’intervento dello storico Andrea Massaro che ha saputo far parlare le “pietre” della Collina della Terra narrando la storia dei luoghi che vi furono deputati alle opere di solidarietà e quella della Avellino bizantina di cui resta traccia nei resti della chiesa di S. Nicola dei Greci. Emozionante la performance dell’attore Paolo Capozzo, che ha letto alcuni passi dagli scritti di Arcangela Todaro Faranda e rievocato lo scenario di “Via Seminario 19” ed anche il concerto della Corale del Duomo svoltosi, poco dopo, nella Cripta del Duomo. Gran finale con l’apertura dei portoni di Palazzo Greco e Palazzo Festa che, nelle corti interne, hanno ospitato la “Tavola di Terrafuoco” con assaggi di pietanze tipiche come i “Cicci di Santa Lucia”. Tanta la soddisfazione in quello che si è autodefinito il “comitato impermanente di Terrafuoco” che ha, spontaneamente e senza contributo alcuno a parte il proprio lavoro ed alcuni prodotti offerti da esercizi commerciali della zona, ha creato questa suggestiva kermesse che avrà la seconda tappa il prossimo 20 dicembre. «Terrafuoco è soprattutto un’idea – ha detto l’ideatore Massimo Vietri – che ha raccolto il consenso di tanti cha ci hanno seguito in questo magico viaggio alla scoperta della magia e della storia di luoghi che percorriamo quotidianamente senza consapevolezza della loro storia. Conoscerla, però, è essenziale perché è parte della nostra identità e perché solo conoscendo la storia della nostra città possiamo meglio amarla e difenderla. L’altro intento, inoltre, era creare il pretesto per “fermarsi” dalla corsa quotidiana, sposare questa dimensione della “lentezza” che ci consente di guardarci negli occhi, scoprirci, parlare in un modo più umano per riannodare vecchi legami amicali, allacciarne di nuovi, riammagliare il filo della nostra vita con quello delle altre vite che compongono la città e che hanno interessi e passioni comuni da condividere». Appuntamento, perciò, per il 20 dicembre con un programma che, al momento, è ancora in fase di ultimazione ma che sarà reso pubblico, oltre che con le tradizionali locandine, anche attraverso il blog http://terrafuoco.wordpress. com ed il social network Facebook, piazza virtuale sulla quale la manifestazione ha immediatamente riscosso consensi.

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